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lunedì 18 ottobre 2010

Fare ed essere

E' la ricerca più difficile. Capire chi effettivamente si è. Spesso, nemmeno davanti allo specchio si trova la risposta. Se a questo aggiungiamo le proiezioni degli altri su di noi, il rischio è quello di limitarsi ad interpretare dei ruoli.


Poi c'è un altro assioma da scardinare. Essere identificati per quello che si fa. La professione è la persona. Altra grossa limitazione. Altro grosso abbaglio.


Questa settimana avremo la fortuna però d'incontrare una persona che fa molte cose. Ed è molto altro ancora. Attraverso il suo essere, verificheremo come non è possibile ingabbiare una persona in quello che fa, ma non solo. Con lui andremo a toccare un altro piano a me caro. Quello delle passioni.


Quindi ancora una volta sarà un viaggio alla scoperta di una nuova anima. Un'anima che in un certo qual senso anche lei si occupa di mecenatismo, cercando di dare visibilità a giovani artisti di talento.


Scrittura, comunicazione ed insegnamento, saranno gli elementi che ci accompagneranno nella conoscenza di questo nuovo ospite.


Per tutti i dettagli l'appuntamento è a partire da domani.



giovedì 21 gennaio 2010

Cosa farai da grande?


"Apriamo le gabbie e facciamo uscire il leone che c'è in noi!"

Anche se assimilabile, non è lo slogan per una nuova campagna pubblicitaria di qualche bevanda energizzante o di un format televisivo stile Mai dire Banzai.
E' una considerazione che ho fatto quando ho avuto la sensazione di sertimi ingabbiato nell'esporre a terzi la mia figura professionale (e di conseguenza la mia persona).

Non so se vi è mai capitato che quello che state facendo o vorreste fare è fortemente condizionato dal percorso scolastico e/o lavorativo precedente. E' vero una persona dovrebbe aver fatto delle scelte personali sia in termini di studio sia di approccio al mondo del lavoro ben ponderate, in modo tale da rispondere correttamente alla domanda "cosa farai da grande?". Però non sempre queste scelte sono state completamente consapevoli ed incondizionate.

Quindi che si fa? Se ci si accorge che nel frattempo la nostra risposta a quella fatidica domanda è cambiata? E' qui che dobbiamo seguire alla lettera lo slogan iniziale. E' doveroso, per onestà nei confronti in primis di se stessi e poi degli altri, uscire da questa gabbia costituita da un percorso che non ci rappresenta più. Con una buona dose di umiltà e una grande determinzione, è necessario rigenerarsi per seguire le proprie pulsioni e soddisfare i veri talenti di cui ognuno è fantasticamente dotato.

D'altra parte sono sempre dell'idea che è sempre meglio un buon meccanico che un mediocre ingegnere.

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