Parlo di quei musicisti di piano bar si ritrovano a suonare in luoghi avversi.
L'altra sera, ad esempio, ero seduto con un amico al tavolo di un locale. Sold out, pieno in ogni ordine di posto.
Un unico problema, erano tutte persone che erano venute lì per chiacchierare. In fondo alla stanza tra la cassa e l'ultima porta a destra, che non ha bisogno di presentazioni, c'era un giovane con la sua bella tastiera Yamaha. Era lì che timidamente intonava un Baglioni per poi passare ad un Cocciante, prima di avventurarsi in un repertorio straniero capeggiato da note "beatlesiane".
Nessuno che lo ascoltasse. Ogni tanto cercava con qualche acuto di farsi notare, ma il continuo brusio affossava lui e le sue speranze musicali.
Chissà cosa gli passava per la testa. Alla fine sembrava essersi rassegnato. La sua presenza andava a completamento dell'arredo del locale.
Ero sinceramente più imbarazzato io.
Non era colpa dei presenti. La responsabilità era forse del titolare del locale. Però, in fondo anche lui gli aveva dato una possibilità, oltre che una mancetta che sicuramente gli sarebbe stata utile.
Quindi forse è solo un compromesso, che nel lungo e tortuoso percorso per raggiungere la notorietà artistica un cantante deve sopportare. D'altronde quanti giovani hanno iniziato così, per poi raggiungere palchi ben più blasonati.
Mi sa che la prossima volta che ne incontro uno, gli chiederò di prodigarmi in un duetto con lui, nell'attesa di organizzare un Festival di Musica da Piano Bar.
Enjoy!
2 commenti:
Uno però lo stava ascoltando, e forse lui era contento così...
by markus
Betta approposito di musica, magari parla qualche volta del mitico Firmus e delle ore di coda che ci facevamo ....... per ascoltare un pò di musica in uno stanzino 4x2 accalcati come sardine
by m____s
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