mercoledì 17 febbraio 2010

Un Sorriso nella Notte - Parte prima


Mancano quindici minuti alle ventuno quando ci accingiamo ad aprire il portone. Il nervosismo è stemperato dalla sicurezza che ogni nuova esperienza può solo arricchire. Nonostante ciò qualche dubbio rimane. Guardo Fred. Non parliamo, anzi ci togliamo quasi imbarazzati gli sguardi di dosso. Lui si aggiusta la tracolla con all’interno la sua reflex. Io la sciarpa. Fa freddo questa sera a Verona e deve ancora arrivare la notte.

Entriamo. Ci viene incontro subito Mario. Ci stava aspettando. Il suo sorriso e la sua calorosa stretta di mano sono rassicuranti. Trasmettono con decisione un senso di serenità.

Ci guardiamo attorno. Sembra proprio un magazzino di qualche ipermercato. Ben disposti nei diversi ripostigli: alimentari, vestiario, coperte e altro ancora. Prima di accomodarci nella stanza adibita ad ufficio di Mario, veniamo colpiti anche da un altro elemento. C’è un via vai di persone. Età più disparate. C’è fermento. Non confusione, tutt’altro. Si nota una spiccata organizzazione. Chi riempie di tè caldo i thermos. Altri sistemano le singole borse dove all’interno c’è il pane e le posate. Alcuni si occupano della frutta e del dolce, mentre c’è chi fa l’inventario dei capi d’abbigliamento da distribuire. Anche sulle coperte c’è una stima, ma di quelle si abbonda un po’. Purtroppo in queste notti non sarebbero mai troppe. E’ quasi tutto pronto. A momenti arriverà anche il piatto caldo. Questa sera è il gruppo degli Alpini della zona che si sono resi disponili a preparare una zuppa calda.

Ci isoliamo dall’entusiasmo emanato da queste persone per entrare nell’ufficio di Mario. E’ giunto il momento di fare quello per il quale abbiamo fissato questo incontro alla sede della Ronda della Carità.

Fred si è reso disponibile ad appoggiare l’iniziativa di Antonio Amendola di Shoot 4 Change legata al progetto di Ghosts – Fantasmi. Dare visibilità agli invisibili, a chi ha perso un’identità. Senza tetto, homeless, sans-papiers. Sensibilizzare su un tema così fortemente attuale. Sarà di Fred il compito di immortalare, prima di tutto con la sua sensibilità e poi con la macchina fotografica, Alessandro e Ivan, due dei senza dimora aiutati in questo duro inverno dalla Ronda. Dal canto mio invece, cercherò con la parola prima e con la scrittura poi di mettere nero su bianco quello che avranno da dirci. Niente domande. In silenzio ad ascoltarli. Mi auguro che il risultato di queste foto e di questo testo (disponibile sul sito di Shoot 4 Change) rappresenteranno realisticamente l’incontro che stiamo per fare.

Intanto in ufficio ci raggiunge anche un capostipite della Ronda della Carità. Anche lui si chiama Antonio. I suoi occhi brillano. Lo si può ben notare nonostante porti gli occhiali da vista. Questa volta non è il freddo, dev’essere invece quell’energia che accomuna tutte le persone all’interno della Ronda. E’ da più di dieci anni che fa volontariato. Con le sue pacate parole ci racconta di questa realtà. Di quante persone mettono a disposizione parte del loro tempo ogni sera. Di quante aziende locali li aiutano nella loro raccolta di cibo. Dei privati che fanno donazioni. Insomma di quante Bella gente c’è intorno, nonostante il bombardamento mediatico che ci vorrebbe tutti truffatori, disonesti, menefreghisti o, nella migliore delle ipotesi, bamboccioni e teledipendenti.

Intanto arrivano anche Alessandro e Ivan. Che incontro!

Non vi voglio anticipare nulla, però è stato umanamente uno dei più intensi momenti d’ascolto. Storie, sguardi, semplici gesti.

Mezz’ora, non tanto di più, poi Antonio gentilmente ci dice che è arrivato il momento. Le squadre sono pronte. I due furgoni caricati sono fuori già accesi. Si esce. Sulla strada. Iniziano quei giri che ogni sera, ogni notte, sette giorni su sette i volontari della Ronda della Carità compiono per portare un pasto caldo. Un indumento. Una coperta. Un sorriso.


Photo Credits

Continua

5 commenti:

Antonio Amendola ha detto...

Andrea (ma a questo punto mi rivolgo, qui, anche a Fred), quando vi ho proposto il progetto avete entrambi aderito in maniera entusiastica.
Posso dire, adesso, che ne ero certo, conoscendo entrambi.

Queste prime righe introduttive hanno alimentato una grande curiosità di leggere quelle storie. Sei bravissimo a cogliere l'anima della gente.

Questa volta le darai anche un corpo ed un volto. E fred fisserà in immagini.

Bello. Grazie

Antonio

Adele ha detto...

E sì Betta ... attendiamo di vivere la continuazione ;) :)))

Anonimo ha detto...

Mentre leggo con profonda ammirazione la tua nuova esperienza, comprendo sempre di più quanto tu sia una persona speciale!!! Hai la straordinaria capacità di valorizzare e cogliere la parte umana e vera delle persone...

Anonimo ha detto...

Il tuo sorriso, caro Betta scalda il cuore perchè possiedi il dono di una grande e incontenibile umanità... Sarà bello seguirti! Complimenti anche a Fred che ti accompagna in questa profonda esperienza. ciao sister

Anonimo ha detto...

Un esperienza che lascia un profondo senso di angoscia ma un smisurato arricchimento interiore. Complimenti!