giovedì 24 settembre 2009

(pure) Il capitalismo è morto


Dopo la scomparsa di un comunismo dagli elevati principi, ma di dittatoriale applicazione, eccoci a celebrare il crollo di un capitalismo dopato dall'avidità e dalla cupidigia dei singoli.

Certo ringrazio di essere nato in un Paese occidentale industrializzato e moderno, che mi ha permesso di vivere nel benessere e nella "piena" libertà, però c'è qualcosa che non torna. Il modello economico presentatoci e lo stile di vita propinatoci hanno una falla. La rincorsa all'arrichimento individuale e all'acquisto compulsivo legato alla soddisfazione dei nostri bisogni, forse ci ha creato un vuoto. Non ci siamo resi conto che più riempivavamo le nostre case di oggetti più o meno d'interesse, pìù rimaneva un'insoddisfazione latente dentro di noi.

Provocatoriamente, forse siamo stati troppo impegnati fino adesso dal lavoro, dalla carriera, dal potere e dall'accumulo di denaro, che siamo rimasti imbrigliati in questo stesso meccanismo perverso, dove c'è sempre qualcuno "più furbo" e con meno scrupoli di noi, che specula sugli altri.

Bene ora il giochino si è rotto. Purtroppo le conseguenze maggiori le pagheranno ancora una volta i più deboli. Nell'attesa che ci venga imposto un nuovo modello da seguire, sono fiducioso che questa debacle, possa essere un punto fondamentale dal quale ripartire. Con un approccio differente, legato alle vere necessità (materiali e non) delle persone, all'insegna di un'equa distibuzione delle ricchezze e nel pieno rispetto del prossimo.

Utopia? Forse no.

Photo Credits

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non penso che il capitalismo sia morto, anzi si sta riproducendo in paesi come Cina ed India. Ha modificato solo il tiro , ha spostato il suo asse.
E poi siamo sicuri che sia meglio che il capitalismo muoia?

ciaooooo mmmaaarrk__s

Anonimo ha detto...

Capitalismo o comunismo, penso che la cosa più importante sia ricevere informazioni veritiere su ciò che accade al fine di farci un'idea personale non deviata da chi ci propina le notizie. A questo proposito vorrei dare il benvenuto a un nuovo quotidiano "Il fatto quotidiano" indipendente e sostenuto solo dai lettori e non da partiti politici. Ben venga chi ha il coraggio di dire le cose. Qualunque sia la sua appartenenza politica. Ciao. Andrew