martedì 26 gennaio 2010

Il postino non suona più


Per meglio dire suona di rado e quando suona consegna sistematicamente bollette da pagare, estratti conti bancari, richieste di contributo da parte di istituti benefici di varia natura e offerte di abbonamenti a riviste e periodici.

Già tutto qui. Quand'è che avete ricevuto l'ultima cartolina? O una lettera scritta a mano da qualche vostro amico o parente? Al massimo vi sarà arrivata qualche raccondata in busta verde con la notifica di una contravvenzione.

Il postino con tutta la poesia che lo contraddistingueva, piano piano sta sparendo. Non c'è più quella piacevole attesa del suo passaggio. La speranza che si fermasse al numero civico della propria abitazione per ricevere direttamente nelle proprie mani un saluto, una notizia, un'attesa novità.

Si è spento, o comunque raffreddato, anche il dialogo tra noi e il portalettere. Non c'è tempo per fare quattro chiacchiere, per conversare e poi, c'è un altro problema. Come nel calcio, anche per i portalettere, c'è il turnover. Appena ti affezioni ad uno (e lui inizia a conoscere le vie e dove deve recapitare la posta), è già giunto il sostituto.

Peccato, perché il postino, come il custode nei condomini o i baristi del bar all'angolo hanno anche un ruolo sociale, oltre ad avere una funzione lavorativa. Sono inclini al dialogo e all'ascolto. Poco male se poi riportano non completamente "alla lettera" ciò che hanno sentito. Anche perché altrimenti come si alimenterebbero le leggende di paese?

Drin. Drin.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

A questo proposito potremmo proporvi la visione del film Giù al Nord :))) By Adè

Anonimo ha detto...

Tutta questa "tipicità umana" che pian piano viene a mancare a me toglie il fiato. Non mi piace mai fare riferimenti con il passato ma c'è poco da fare. La capacità di restare in "piacevole attesa" è una virtù che abbiamo perso.
Beh non saprei a chi o a cosa dare la colpa di tutto questo(ma partirei dalla tecnica/tecnologia). Come mi mancano le lettere del postino mi mancano i ragazzini che giocano per strada e i palloni incastrati sotto le macchine. Ora tutti a fissare schermi mentre la vita ci scorre a fianco, cazzo.

Anonimo ha detto...

Mi ricordo il postino di quando ero piccola... che veniva a bersi il "cicchettino" quando trovava a casa mio padre. A volte credo trovasse troppi padri in casa e lo vedevo arrivare già zigzagante :D

Anonimo ha detto...

Hai ragione Betta, lentamente ci lasciano delle figure abitudinarie ma molto significative per le nostre giornate...ciao ciao