giovedì 11 febbraio 2010

Carlo & Gabri: una coppia creativa - Parte terza


Leggi la seconda parte

ILBETTA: “E alla tecnica raku come ti sei avvicinata?”

GABRI: “La tecnica raku è un mio nuovo amore, da molto tempo desideravo avvicinarmi a questa tecnica ma il momento è arrivato solo quando ho lasciato Venezia. Questa tecnica richiede spazi aperti che permettano l’estrazione di pezzi incandescenti dal forno ed a volte la loro immersione in materiali combustibili come la segatura, e poi in acqua, queste operazioni possono sprigionare molto fumo e gas tossici dovuti all'utilizzo di ossidi metallici per le colorazioni. A Venezia tutto ciò non è impossibile, ma è molto complicato, quindi ho preferito lavorare con la maiolica, mezza maiolica, ingobbi e lustri se volevo ottenere effetti metallici. L’effetto metallico e il craquelè (superficie dello smalto crepata) però mi hanno sempre affascinata e non c’è tecnica migliore del raku per ottenere tali effetti. E’ vero però che è anche la filosofia che sta alla base di questa tecnica giapponese ad essere in sintonia con me, ma per non annoiarti troppo ti dico solo due parole, immediatezza e spontaneità

ILBETTA: “Invece cosa mi dici degli effetti terapeutici dell’argilla. Leggende o c’è qualcosa di vero? Quali sono le tue percezioni mentre la lavori?”

GABRI: Io sono una vera sostenitrice degli effetti terapeutici dell’argilla, non a caso tengo un laboratorio di ceramica in un carcere.

C’è anche da dire che l’argilla è ampiamente utilizzata nella medicina, gli impacchi di argilla vengono spesso prescritti dai medici per sfiammare parti del corpo infiammate, ma l’argilla si può anche bere (non è esattamente gradevole) per problemi gastrici o intestinali.

L’effetto su di me è simile a quello di un incantesimo, mi fa completamente perdere la percezione del tempo, posso lavorare per ore e pensare che siano passati alcuni minuti, devo rispettare i suoi tempi quindi a volte torno sui miei pezzi in piena notte prima che siano troppo asciutti.

Lavorando l’argilla mi capita spesso di sentire una sorta di fluido uscire dalle mie dita, è una sensazione moto particolare simile a quella che si prova accarezzando l’acqua del mare.

Mentre Gabri parla è un piacere vedere lo sguardo di Carlo su di lei. Chissà quando incide il legame di amore con quello che stanno facendo. A questo punto non mi rimane che elegantemente verificarlo.

ILBETTA: “Ma ditemi c’è uno scambio, un confronto di idee nei vostri lavori, oppure preferite lasciare al di fuori quello che fate dalla vostra relazione? E poi un’altra cosa, chi dei due ha mai ispirato l’altro?”

Si guardano e dopo una risata esordisce CARLO: “Già , il nostro momento di osmosi totale è nel viaggiare, che è un atto creativo, in cui i nostri corpi e il nostro spirito raggiungono la catarsi, ovvero entrano in una dimensione quasi metafisica. La Gabri è quella che organizza le mete, io adoro seguire i suoi itinerari alternati tra mare e presenze archeologiche. Questi sono i veri nostri momenti magici dove torniamo sempre con taccuini pieni di emozioni e progetti. La foto che ti abbiamo consegnato ci ritrae a Pamukkale in Turchia, la montagna sullo sfondo è di calcare e al momento del tramonto si colora di arancione. Suggerisco per chi può, almeno una volta nella vita di andarci”.

GABRI aggiunge: “Noi parliamo sempre delle nostre passioni e ci confrontiamo, credo che questo ci sia reciprocamente molto utile anche se spesso abbiamo punti di vista opposti. Carlo è un designer e guarda prima alla funzionalità delle cose, io creo oggetti che vengono dal mio cuore e dalle mie mani e trasmettono ciò che è rimasto dentro di me nell’osservazione spesso della natura, come il movimento delle foglie o delle meduse e ciò ha ben poco di funzionale.

Prima di concludere, guardando l’orologio alla parete, Gabri mi dice: “E’ quasi l’una ti fermi da noi a pranzo?”. Non mi faccio desiderare, anche perché so le capacità di Gabri anche ai fornelli. E poi è un buon motivo per continuare la nostra chiacchierata. Loro sono curiosi di sapere qualcosa di me, di come sta andando il mio viaggio di scrittura. E poi da lì chissà di quante altre cose parleremo. Chissà magari un giorno pubblicherò pure il backstage di questi meravigliosi incontri. Anzi forse no, è giusto mantenere un alone di magia attorno ad essi.


Nella foto Carlo & Gabri - Pamukkale Turchia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravi e belli e anche moooolto simpatici :))) By Adè

Anonimo ha detto...

Una coppia davvero vincente ma sopratutto coinvolgenti personaggi che stimolano la curiosità...Auguri per i vostri progetti e un invito a continuare il cammino con questa splendida vivacità! ciao ciao sister