mercoledì 12 maggio 2010

Gestire le Emozioni


E' possibile?
E' auspicabile?

La vita ti porta ad affrontare situazioni diverse. Come il tempo è un alternarsi di stagioni o più semplicemente di giorni soleggiati ad altri più grigi, così è l'andirivieni di emozioni diverse che caratterizzano la nostra esistenza. Il tutto è anche piacevole, diciamo pure che non si presenta monotono.

Ma facciamo un ulteriore passo.
Come ci viene insegnato a gestire diverse cose, dal lavoro alla casa, dagli impegni fino ad arrivare al tempo libero, esiste un metodo per poter gestire anche le emozioni? I più razionali risponderebbero affermativamente, mentre i più emotivi, sconsolatamente, inizierebbero a far ciondolare la testa da destra a sinistra e viceversa.

Certo che è un elemento umano fondamentale quello di percepire le emozioni. Viverle. Farsi trasportare dalle pulsioni. E' la caratteristica che ci differenzia dalle macchine, dall'intelligenza artificiale (ancora per poco). Però in alcune circostanze magari si vorrebbe avere la capacità di non farsi completamente coinvolgere a livello emotivo. Questo ha validità sia per le situazioni positive - quante volte abbiamo sentito la frase "... ho paura a lasciarmi andare, non voglio soffrire..." - e a maggior ragione di fronte ad accadimenti dei quali si farebbe volentieri a meno.

Ma mettiamo pure il caso che fossimo dotati di un dispositivo in grado di regolare la nostra intensità emotiva, ne varrebbe la pena?

Ricordo ancora quella sera che insieme ad un amico discutevamo su questo tema e ad un certo punto, seppur riduttivo categorizzare, gli presentai la mia suddivisione del genere umano:

1. coloro che non si accorgono di cosa gli succede attorno;
2. coloro che se ne accorgono, ma fanno finta di nulla;
3. coloro che se ne accorgono e cercano, nella più incompleta incertezza, di vivere.

Io rientro nella terza categoria. La più dura, ma quella che può dare anche delle grandi soddisfazioni.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

"E' auspicabile" mi viene da dirti :)
Per quello che è la mia esperienza... le emozioni ci investono quando non conosciamo "cosa" stanno muovendo e reagiamo in loro balìa. Allenarci a sentire le emozioni e da cosa sono mosse è auspicabile, è un esercizio di presenza che porta risultati benefici per noi stessi. Sapere se sento rabbia nei confronti di una persona, o sapere che sento rabbia perché il suo comportamento mi ha ferito in quel preciso punto è diverso. Mi permette di esprimere "la ferita" e di farla rispettare, invece di essere in balìa di una reazione difensiva alla cieca.

Anonimo ha detto...

Argomento molto forte e difficile da gestire specialmente a chi appartiene alla terza categoria ma vive con persone della prima e seconda....Che dire: le emozioni, le sofferenze ma talvolta anche le meravigliose piccole gioie danno il vero sapore alla vita!!! ciao