mercoledì 23 giugno 2010

Dario Bressanini: Pane e Bugie - Parte seconda

La copertina del libro PANE E BUGIE di Dario Bressanini edito da Chiarelettere



ILBETTA: “Veniamo a PANE E BUGIE. Com’è nato? In un certo qual senso si può dire figlio del tuo blog?”

Dario: “E’ sicuramente figlio del blog. Alcuni degli argomenti trattati nel libro sono il frutto dei post scritti sul blog (ad esempio il km 0 o l’articolo sul latte crudo). Ho quindi deciso di mettere in ordine, per dare un filo logico conduttore, agli argomenti trattati e quindi ho scritto appositamente dei capitoli con argomenti che ritenevo non potessero mancare, come tutti quelli sull’agricoltura biologica e sui pesticidi


ILBETTA: “Sai l’aspetto che mi ha maggiormente colto dalla lettura del tuo libro è il tono che hai utilizzato. Scrivere sul cibo, affrontando certe tematiche alimentari, si sarebbe prestato a creare allarmismo. Invece PANE E BUGIE secondo me, incuriosisce e stimola il lettore a porsi delle domande e a riflettere su tutta l’informazione legata all’alimentazione. Ti è stato naturale scrivere in questo modo o hai dovuto importi delle regole?”

Dario: “E’ stato tutto molto naturale perché questo è il modo solito con cui si scrivono (o si dovrebbero scrivere) gli articoli scientifici: si guardano i fatti, senza preclusioni ideologiche, e si discutono i pro e i contro. Non troverai mai un articolo scientifico sul pesto intitolato “Il pesto fa venire il cancro”. Quello casomai lo leggi sui giornali. Troverai invece articoli che misurano le quantità di sostanze potenzialmente tossiche nel basilico, che ci sono, ma che cercano di contestualizzare questi rischi rispetto all’alimentazione quotidiana.

Quindi nello scrivere il libro non ho fatto altro che usare la stessa tecnica di scrittura: prima i fatti e poi le discussioni, tralasciando i catastrofismi non dimostrati o gli eccessivi trionfalismi


ILBETTA: “Qual è stato il capitolo che hai trovato più difficile scrivere e perché?”

Dario: “Quelli sull’agricoltura biologica. Ad una prima lettura possono sembrare critici verso questo tipo di coltivazioni. E questo perché dico cose che contrastano con l’immaginario popolare, sostenuto negli anni anche da un sapiente marketing. In realtà non ho fatto altro che raccontare il punto di vista attuale della scienza verso questo tipo di coltivazioni molto di moda. E si scopre che la scienza non supporta molte delle affermazioni che invece spesso si sentono sui giornali. Scrivere questi capitoli è stato più difficile perché si rischia sempre di passare per “negazionisti totali” e di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Ho più volte cambiato gli aggettivi e il tono usato per far capire che non stavo “attaccando” nessuno, ma semplicemente raccontando i fatti, e che il problema semmai era come l’agricoltura biologica è stata presentata in questi anni dai media. Io compro cibi biologici, se il sapore è migliore di quelli convenzionali, anche se costano un po’ di più".


ILBETTA: “Invece, in quale ti sei maggiormente divertito?”

Dario: “Sicuramente quello sul Monossido di idrogeno, sostanza chimica responsabile di migliaia di morti l’anno in tutto il mondo e ampiamente utilizzata nelle bevande gassate di note multinazionali ma che per ora non ha ancora attratto l’attenzione dei politici. Ma non sveliamo ai tuoi lettori di che cosa si tratta … J


ILBETTA: “Nel tuo libro c’è tutta una prima parte dedicata all’informazione che non informa. Emblematica la vicenda legale Monsanto contro Schmeiser. Ma secondo te esiste un antidoto per filtrare il bombardamento mediatico al quale i consumatori sono sottoposti?”

Dario: “Il consumatore purtroppo può fare ben poco, se non sviluppare un sano scetticismo per qualsiasi affermazione trionfalistica o, al contrario, allarmistica. Il minimo che si può fare è chiedersi se chi mi sta raccontando qualche cosa ha un qualche conflitto di interesse. Se, ad esempio, non devo necessariamente credere a scatola chiusa ad una multinazionale che produce degli OGM, quando ne decanta le lodi, allo stesso modo non ha senso che creda sulla parola a chi ha come obiettivo la promozione dell’agricoltura biologica quando ne decanta le lodi. E infatti nel mio libro ho raccontato il punto di vista degli scienziati, che hanno sicuramente meno conflitti di interesse delle parti in causa


Domani la terza ed ultima parte dell'intervista

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il libro l'ho letto! Molto molto interessante!!! by Adè

Anonimo ha detto...

La curiosità ora mi assale fortemente! Devo porre rimedio con la lettura di questo attraente libro... ciao sister