giovedì 24 giugno 2010

Dario Bressanini: Pane e Bugie - Parte terza


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ILBETTA: “Cosa vuol dire per te mangiar sano e giusto? Mi ha fatto riflettere l’idea di mettere in discussione che tutto ciò che è naturale equivalga ad essere sano.”

Dario: “Certamente, l’equazione naturale=sano è priva di senso, e i ragionamenti su questi costituiscono l’ossatura portante del libro. L’esempio che faccio è quello stranoto del basilico. Il basilico, così come molte altre piante, contiene una sostanza, il metileugenolo, che è risultata cancerogena e genotossica in test condotti sui ratti. Non ci deve stupire che le piante contengano sostanze tossiche: devono produrre dei “pesticidi naturali” per tenere lontani i loro parassiti e un pesticida, che sia naturale o meno, fa quello per cui è preposto: uccidere gli esseri viventi parassiti. La questione quindi, abbandonata la visione idilliaca della natura benefica, è capire, caso per caso, quando un prodotto naturale può essere tossico o cancerogeno per l’uomo. Nel corso degli anni sono stati ritirati, ad esempio, prodotti da erboristeria, in america, perché risultati potenzialmente cancerogeni.

Per il pesto invece, pare che le dosi per cui il metileugenolo risulta potenzialmente cancerogeno per l’uomo siano molto ma molto più alte delle dosi normalmente assunte in una normale dieta. Per cui continuo a mangiarmi il pesto senza preoccuparmi troppo: i rischi che corro non sono molto diversi da quelli che mi assumo mangiando altri alimenti.”


ILBETTA: “Ci sono dei prodotti alimentari che dal tuo punto di vista di chimico non sono presenti sulla tua tavola?”

Dario: “Cerco, se possibile, di evitare i grassi idrogenati, che sono ormai ritenuti corresponsabili di una serie di patologie cardiovascolari. Sono presenti spesso ad esempio nella cosiddetta panna vegetale. Se voglio della panna mi compero la panna fresca e la monto da me. E’ facilissimo ed è più buona. Cerco di evitare poi, per quanto possibile, alimenti dove sono presenti coloranti non necessari. In realtà i coloranti sono sempre inutili, ma alcune volte non è possibile evitarli e li accetto, ad esempio nei ghiaccioli. Sono un goloso del ghiacciolo azzurro, lo confesso J


ILBETTA: “E del caffè cosa mi dici, posso continuare a berlo?”

Dario: “Anche il caffè contiene sostanze potenzialmente cancerogene, ad alte dosi. Il discorso è simile a quello del pesto. I rischi (in questo caso di contrarre il cancro alla vescica) sono molto piccoli, e spesso inferiori ad altri rischi che ci assumiamo costantemente e volontariamente durante la nostra vita. Se fumi forse è meglio che smetti di fumare invece che preoccuparti di smettere di bere il caffè


La chiacchierata con Dario Bressanini per il momento si conclude, anche se credo che nuovi spunti di discussione continueranno ad arrivare dal suo blog. Oggi Dario, al di là di tutto ciò che ha scritto sul suo libro, mi ha dato un importante elemento da cui ripartire. Riguarda la verifica. La verifica delle informazioni. Elemento che dovrebbe essere preso sempre in considerazione al di là del contesto, alimentare o meno, ma qui si apre un altro capitolo e visti i tempi che corrono, forse è il caso di affrettarsi nell’adozione di questo criterio.

3 commenti:

Fred ha detto...

Davvero una bella lettura e sicuramente un libro importante per conoscere cosa portiamo alla bocca, ma anche come abituiamo a mangiare i nostri figli.

Anonimo ha detto...

Interessante il passaggio del libro con il test delle carte...by a.

Anonimo ha detto...

Confermo sempre più convinta che la lettura di questo libro mi risulterà di notevole interesse... Inoltre credo fermamente che dare mirate informazioni su tematiche così importanti sia ammirevole!!!Grazie ciao sister