mercoledì 9 giugno 2010

La visione paesaggistica di Silvia - Parte seconda

Laguna in Venezia - Olio su tela - cm 90x90 - Silvia Martignago (2006)

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ILBETTA: “Non sempre però è semplice seguire le proprie passioni. Anche per te, come per tanti altri giovani, sono stati imposti dei freni dovuti alle pressioni famigliari che ti vorrebbero “non perdere tempo su questi giochi” e pensare “al lavoro sicuro” oppure vederti per certi aspetti ingabbiata, a causa di un percorso scolastico che non senti tuo?

Silvia: “Già, dovevo essere una “grafica pubblicitaria” invece ho seguito un percorso scolastico tecnico/commerciale (dovevo essere più decisa io ed impormi…) che mi ha permesso sì di lavorare in importanti aziende, ma che non ha mai cancellato la mia grande passione per l’arte e la creatività. Infatti ho sempre lavorato e dipinto, ma la pittura passa ovviamente in secondo piano perché di tempo ne ho ben poco".


Déjà vu. E’ sempre la solita storia. Talenti inespressi per cause indipendenti da loro. Perché si deve rinunciare ai propri sogni? Perché la famiglia, la scuola, le altre diverse istituzioni non aiutano i ragazzi a credere nelle loro possibilità, a cercare la realizzazione dei loro naturali percorsi, invece di mettere degli stupidi limiti. Certe volte basta anche un semplice incoraggiamento… “Bravo! Vai avanti”.


ILBETTA: “Tu Silvia per lo più sei autodidatta, però mi hai raccontato che ci sono stati due momenti importanti per individuare il tuo personale percorso artistico. Il primo se non sbaglio è stato con l’incontro con il Maestro Sergio Favotto. Cosa hai appreso da lui?”

Silvia: “E’un Maestro, un artista vero; l'ho sempre seguito nelle sue mostre, anche da piccola; lui vive qui a Treviso e spesso vedevo in giro le sue opere, meravigliose, soprattutto i nudi; quindi ho deciso di frequentare per un periodo i suoi corsi, visitando anche il suo studio. Poi una sera gli ho portato uno dei miei dipinti e lui mi disse che dovevo seguire il mio istinto e la mia tecnica personale… così ho fatto.”


ILBETTA: “Mentre l’altro momento, chiamiamolo di svolta, è arrivato con la tua avventura in America. Cos’è successo lì?”

Silvia: “E' stata una decisione nata da un sentimento e dalla voglia di vedere cose nuove; ho viaggiato tanto “on the road” e vissuto un’esperienza bellissima che mi ha fatto scoprire altre culture, nuove espressioni artistiche e soprattutto spazi espositivi mai visti, almeno qui in Italia.


ILBETTA: “Tu quindi che hai potuto vivere questa bella esperienza che idea ti sei fatta, tornando in Italia, delle strutture organizzative che dovrebbero promuovere gli artisti come ad esempio le gallerie d’arte? Esistono qui degli spazi per fare e presentare le proprie opere?”

Silvia: “Si potrebbe fare di più qui in Italia, senza esigere dagli artisti somme di denaro mostruose; gli spazi ci sono ma non sono sfruttati per gli artisti emergenti e/o non conosciuti, tutto è pilotato da organizzazioni o dalle singole gallerie che alla fine vogliono qualcosa in cambio e non chiedono poco! Invece, si dovrebbero creare delle strutture pubbliche o private in luoghi ben visibili al pubblico (centro città), dove gli artisti possono esibire a turno le proprie opere, sculture, creazioni, ecc., pagando magari un piccolo contributo ma che diviso in tanti non sarebbe un costo eccessivo".


ILBETTA: “A proposito di mostre, quale sarà il prossimo appuntamento ufficiale dove andrai a presentare le tue nuove opere?”

Silvia: “Kreatief Huis Gallery ad Anversa


Domani la terza ed ultima parte dell'intervista

1 commenti:

Anonimo ha detto...

E' spesso avvilente vedere e sentire persone che avrebbero voluto esprimere il proprio talento ma che purtoppo per svariati motivi hanno intrapreso un cammino diverso...Sarebbe fantastico che ognuno di noi fosse veramente libero di essere se stesso!!! Comunque Silvia mi sento di dirti vai avanti con i tuoi disegni, non soffocare il tuo desiderio e... complimenti la laguna è molto bella! ciao sister