martedì 31 agosto 2010

Appunti disordinati di una vacanza - Parte seconda

Sicignano degli Alburni (SA) - Agosto 2010




Non c’è tempo però per finte recriminazioni. Alla vigilia del terzo giorno si riparte. La prossima destinazione è una di quelle che non troverete nelle guide della Lonely Planet, ma racchiude un fascino tutto suo. Distante all’incirca 60 chilometri da Salerno e attraversata con soli pochi rallentamenti la famigerata A3, si arriva in un altro luogo che ha qualcosa di magico. Se Civita era una scoperta, Sicignano degli Alburni è una tappa riconfermata per approfondire ancora meglio le origini di una donna del sud, come mia moglie. Anche perché, per entrare in perfetta sintonia con Sicignano occorre esserci nati oppure come nel mio caso avere una consorte che ci ha trascorso l’intera sua giovinezza.

E’ qui che il tempo sembra si sia fermato, che si ritrova la spontaneità di un’Italia da dopoguerra che sapeva sognare e sapeva anche realizzare i suoi sogni.

E’ qui dove l’Euro è arrivato, ma il valore delle cose è rimasto fortemente legato alla cara vecchia Lira.

E’ qui che tutti sanno di tutti, ma solamente perché si tratta alla fine di un’unica grande famiglia.

Ed è proprio qui che in agosto ritornano tutte le persone che da qui sono partite, per celebrare il patrono San Rocco (il sedici del mese), patrono che in molti casi ha illuminato le loro strade professionali e personali.

Per soggiornare a Sicignano è necessario togliersi l’orologio, ma cosa più importante godersi il trascorrere del tempo, senza l’ansia degli impegni. Qui l’unica priorità è vivere, tutto il resto sono poche utili distrazioni.

Anche qui per il fisico non è facile abituarsi alla quantità e alla qualità culinaria dei residenti, ma una volta che ci si è riusciti, è il grimaldello per conoscere veramente le persone. Infatti è proprio a tavola, tra un raviolo e un fusillo, che si scoprono storie spesso semplici, altre volte più complicate, ma tutte ugualmente importanti, uniche.

Dal momento che quasi ad ogni pranzo eravamo invitati da parenti o amici, il numero di testimonianze umane è notevole. Parole che mi hanno incuriosito, emozionato e altro ancora. Parole che comunque custodirò rispettosamente nella mia memoria, ma che mi hanno permesso di tornare ancora una volta “più ricco” a casa.

Con Sicignano, i suoi abitanti e tutti i suoi emigranti che si ritrovano puntualmente ogni anno ho un conto aperto e sicuramente dovrò ritornarci, visto che è un toccasana per lo spirito e un piacere per lo stomaco. Ma il tempo seppur senza orologio alla mano trascorre ugualmente ed è giunto il momento di peregrinare verso una zona a me per lo più sconosciuta.

Domani la terza ed ultima parte

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero a Sicignano il tempo sembra fermarsi....by adè

Anonimo ha detto...

mi sembrano molto interessanti anche le foto ma le hai fatte tu ??
gfg

Anonimo ha detto...

Che fascino che emana questo paesino... incantevole pure la sua gente!! ciao ciao sister