mercoledì 22 settembre 2010

Barnaba Ungaro: storia di una persona - Parte seconda

Vai alla prima parte


A far da collante a tutto ciò c’è lo sport. Che non è solo una passione, ma anche (e felicemente, ndr) il suo lavoro. E’ a partire dal terzo anno di Liceo Classico che Barnaba Ungaro inizia a scrivere di sport. E’ il 1987 quando escono i suoi primi articoli su Il Gazzettino dedicati alle partite di calcio a livello dilettantistico. Mi racconta di ciò con l’entusiasmo di un bambino che descrive i regali ricevuti al compleanno. Ma questo è solo l’inizio.

Dal calcio si sposta poi al pattinaggio. Realizza dei servizi per la trasmissione “Roller Time”, prodotta dalla Federazione Italiana di Pattinaggio. In un certo qual senso questa rappresenterà la svolta per Barnaba. Proprio per la passione con la quale porta avanti il suo lavoro, la Federazione di Pattinaggio gli offre la possibilità di diventare responsabile dell’ufficio stampa.

E’ il 1995 e per Barnaba inizia una grande avventura. Un’avventura che lo porta a girare per il mondo, ma non solo. In questa sua nuova veste lavorativa ha un primo contatto con la RAI. Concorda con loro le migliori manifestazioni di pattinaggio da inserire nel palinsesto televisivo. Organizza le riprese televisive. Diventa pure Responsabile della Lega Nazionale di Hockey. E’ il commentatore tecnico di questi eventi sportivi. Nonché cura i contatti con tutte le testate giornalistiche.

In quegli anni Barnaba vive a Roma, ma a metà del 2005, complice da un lato la crisi del CONI che non gli può garantire una continuità lavorativa, e dall’altro la nostalgia per il mare, Barnaba torna a Venezia.

Ma il bello deve ancora arrivare, grazie al mezzo di comunicazione che Barnaba predilige: la radio. Questo sempre perché in radio non c’è bisogno di apparire. In radio è necessario avere qualcosa da dire e saperlo raccontare. Ed è Radio Rai, nelle vesti di Marco Martegani ad offrire a Barnaba questa opportunità. La trasmissione è “Poveri ma belli” e per due anni e mezzo, ogni sabato pomeriggio la voce di Barnaba Ungaro fuoriesce dalle onde medie di questa emittente radiofonica: un collegamento di cinque minuti dedicato agli sport minori.


Domani la terza ed ultima parte dell'intervista


2 commenti:

Anonimo ha detto...

cavolo era ora... viva gli sport minori! basta la monocultura del calcio!!! grande Barnaba, grande Andrea che ne parli sul tuo blog

Anonimo ha detto...

Grande Barnaba, sentendo la tua storia emerge una forte personalità,determinazione,impegno ma sopratutto volontà nel saper gestire vari cambiamenti lavorativi...