lunedì 11 ottobre 2010

Gli Uomini Senza Vento di Simone Perotti

Uomini Senza Vento, Simone Perotti (Garzanti)

L’ultima volta che ci eravamo visti risale quasi ad un anno fa. Era un venerdì uggioso. Eravamo a Mestre e all’ultimo piano della libreria Feltrinelli lui presentava “Adesso Basta”.

Oggi ci risentiamo telefonicamente. Il sole sembra prendere il sopravvento sulle nuvole e le nostre parole si mischiano, come in un incontro tra vecchi amici.

L’uscita di un suo romanzo è il pretesto della chiacchierata. Sapere come sta un uomo libero invece ne è il motivo.
Uomini Senza Vento è il titolo del nuovo libro di Simone Perotti. In queste parole anche la sintesi metaforica di una generazione. Quella che vorrebbe cambiare, ma non trova il coraggio. Quella che fa quello che non vuole e non quello che vorrebbe.

Sono molti gli spunti di convergenza con quello che è stato definito il manifesto del downshifting in Italia. Forse perché cronologicamente è stato scritto prima di Adesso Basta. Forse perché come dice lo stesso Simone “è stato il laboratorio narrativo di Adesso Basta”. O forse solo semplicemente, perché Uomini Senza Vento nasce dal desiderio di libertà, con l’obiettivo di poter scrivere, quando Simone Perotti aveva già compiuto la scelta di “rallentare” la sua vita.

E’ suggestiva l’immagine di lui che scrive, nella sua casa ligure ristrutturata da sé, con il portatile appoggiato a quel tavolino costruito con una vecchia porta.

Uomini Senza Vento in una commistione tra realtà e fantasia, ripercorre la storia di Renato, un uomo che di fronte a un bivio, è costretto dalle circostanze a prendere una decisione da troppo rimandata.
Un protagonista che se da un punto di vista caratteriale e psicologico è agli antipodi da Simone Perotti, come lui avverte la necessità di un cambiamento.

Simone sceglie per questo romanzo uno stile noir. Anche questo rappresenta una nuova sfida. La volontà di confrontarsi con generi di scrittura differenti. Un ulteriore tentativo di fare un pezzo di strada del cammino che si è scelto.
… un pittore si limiterebbe mai ad usare solo certi colori? Ecco la scelta del noir rappresenta la curiosità di descrivere e descriversi attraverso un altro colore” mi dice sorridendo al telefono.

Prima di lasciarci c’è il tempo di parlare anche di com’è stata la sua esperienza estiva in barca a vela. Per la prima volta il suo equipaggio non era un gruppo di sconosciuti che voleva trascorrere le vacanze in mare. Era un gruppo che con Simone condivideva uno stile di vita. Un gruppo che aveva letto “Adesso Basta” e si era pienamente ritrovato. Chissà cosa accadrà quando uscirà il film tratto da “Adesso Basta”, visto che Simone mi comunica che una casa di produzione cinematografica ne ha acquistato i diritti. Forse si renderà necessaria una nave da crociera per ospitare le richieste dei tanti naviganti. Anche se non credo che Simone, con il suo approccio pragmatico alla notorietà,  rinuncerà così facilmente alla sua barca a vela.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto il libro! Bravo Simone, e ammetto di essermi stupita di quanta criminalità ci sia nel "mare" ... by Adè

Anonimo ha detto...

Bentornato Simone! Sono felice di sapere che il tuo stile di vita da te tanto sognato e amato prosegue, e spero che riesca a darti sempre emozioni... Un anno fa ti dissi che provavo molta ammirazione per chi ha il coraggio di cambiare la sua vita, oggi ti dico che la gioia vera di vivere non abita nei ghetti di un'inquieta esistenza, ma brilla nel viaggio che persone come te osano intraprendere... Auguri!!! ciao ciao sister