venerdì 18 febbraio 2011

Ascoltando Sanremo - Parte terza (perché non c'è 2 senza 3 e poi basta!)

17 gradi. 50 mila persone sugli spalti. Eye of the tiger di Rocky in sottofondo... in attesa del o' surdato 'nnammurato. Questo è quello che succede allo stadio S. Paolo prima dell'inizio di Napoli - Villareal. 


Ma forse non è di questo che dovevo parlare.


Scorrono le immagini di un Ministro della Repubblica che con fare furbetto scalcia un giornalista facendo finta che sia successo il contrario. Il giornalista viene allontanato dalla sicurezza. Intanto nello studio di Santoro hanno inizio le discussioni.


Ma nemmeno di questo volevo parlare.


Ecco ora ricordo. Dovevo raccontare l'ascolto della terza puntata del Festival di Sanremo. Sono un po' imbarazzato, perché di musica c'è ben poco da dire. E pensare che mi hanno pure preso in contropiede, iniziando alle 20.40.


Commentare l'ascolto di come sono state interpretate canzoni storiche, per onorare il 150° dell'Unità d'Italia, mi è difficile, se non impossibile. L'unico onore è stato assistere alla lectio magistralis di Roberto Benigni. Ma in questa sede mi ero ripromesso di parlare  solo di musica.


Quindi a questo punto facciamo un volo temporale e arriviamo a mezzanotte meno un quarto, quando si è esibito il primo dei quattro giovani della serata. Micaela, 19 anni, bella voce, ma canzone piuttosto mediocre. Un sussulto solo all'inizio del brano, che mi ha fatto pensare che volesse intonare Uomini soli dei Pooh. Fortunatamente mi sbagliavo.


E' il turno di Roberto Amadé. Sonorità da opera musicale. Notre Dame de Paris o giù di lì. Però non riesce a graffiare. Si fa presto tornare alle semplicità sonore. Si chiamano Btwins e sono due fratelli. Sono giovani. L'unica attenuante ad una canzone dal sapore adolescenziale, non particolarmente originale.


Conclude la gara per i giovani Marco Menichini. Canzone in pieno stile melodico italiano. Fa quasi strano sentire una canzone così, cantata da un ragazzo. Comunque niente di memorabile.


Un po' deluso. Nessuno di questi giovani mi ha particolarmente colpito. Nessuno di loro è riuscito a trasmettermi qualche forma di emozione. E' sicuramente questa la delusione più grande di un Festival che comunque non passerà sicuramente alla storia.


Mentre si stanno facendo i ballottaggi tra Patty Bravo, Anna Tatangelo, Al Bano e Anna Oxa, mi preparo per andare a letto. Il mio esperimento di ascolto di Sanremo è terminato. Il prossimo anno, a meno di non ricevere un invito ufficiale a commentare direttamente dall'Ariston, credo che difficilmente lo ripeterò.


Un ultimo interrogativo prima di lasciarvi. Ma quando Morandi dice "stiamo uniti"... secondo me si rivolgeva a tutti coloro, che come me volevano scappare a dormire, ma per onore della causa hanno resistito.


Buon week end.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei Sanremo ogni sera Betta... mi diverto troppo a sentire i tuoi ironici commenti... sei insuperabile, grazie!!!