Entrai e con me il regalo che tenevo rigorosamente stretto sotto il braccio. Più che consegnarglielo, glielo gettai addosso. Un altro sintomo di nervosismo. D'altronde era la prima volta che ricevevo l'invito per un suo compleanno, nonostante ci conoscessimo da qualche anno. Forse da sempre.
Ero l'ultimo arrivato. La casa era già piena di amici suoi. Oltre a lei non conoscevo quasi nessun altro. Erano tutti allegri. Cercavo di farmi coraggio con qualche battuta. Tempi e modi sbagliati. Peggioravo la mia situazione di osservato speciale. Colui che dovrebbe essere stato il suo nuovo fidanzato, ma che allo stesso tempo ancora non lo era. Forse l'ufficializzazione avvenne lì. Al massimo il giorno dopo.
Più i minuti trascorrevano, più il disagio andava a scemare. I suoi sguardi mi donavano sicurezza. La sua voce bisbigliava amore. Il suo sorriso... il suo sorriso era tutto. Un capolavoro.
Di minuti ne passarono visto che ad un certo punto mi sembrava che ci fossimo solo io e lei. Solo un brindisi interruppe questa sensazione. Si iniziarono ad intonare gli auguri. Sarebbe stata la prima volta che cantavo quella canzone per lei. L'avrei fatto per altre dieci. E poi chissà per quante volte ancora.
Lei soffiò sulle candeline. Espresse un desiderio. Lo feci pure io. Tempo dopo ci confidammo che era lo stesso. Poi gli amici ricominciarono a parlare. Io ad amare.
Buon compleanno.
(18 maggio 2001)
4 commenti:
Grazie delle tue poesie Andre!!! by a :)))
Sono anni che non la vedo ma nelle tue dolci parole che ho letto, tra una lacrimuccia che mi hai fatto affiorare agli occhi, non posso non riconoscerla! Ciao Mobizu
Betta....sei un romanticone! E un poeta!
tanti auguri Adele!
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