Era da un po’ che non mi capitava. Almeno in queste condizioni. Da solo. In tarda serata. Al giungere della prima notte.
Arrivo anche con una manciata di minuti di anticipo. Un tempo sufficiente per rendermi conto che non saremo in molti.
L’attesa mi permette di guardarmi attorno. Sembra un po’ tutto diverso. Le luci. Il colore dell’asfalto. Il rumore della laguna e naturalmente l’aria. Quell’aria che fa capire in che stagioni ti trovi anche senza consultare il calendario.
Dopo poco arriva anche lui, quel mezzo gigante rispetto ai tradizionali battelli. Quel mezzo così piccolo confrontato con le imbarcazioni da crociera attraccate alla sua sinistra.
E’ giunto anche questa volta per traghettarmi nell’altra dimensione. Quella di un’isola. Una dimensione che per sua origine è diversa. Forse un po’ più lontana rispetto al mondo reale. Forse per questo un po’ più vicina alla realtà. Forse.
Comunque sia è in questo passaggio, di mezz’ora circa sull’acqua, che ti accorgi che lasci dietro di te qualcosa. Allo stesso tempo però hai la netta percezione che qualcosa d’altro andrai ad abbracciare. Non sempre più bello, ma comunque diverso.
E’ il varcare la soglia. Sapendo che comunque puoi tornare indietro. Se lo vorrai. La terraferma è là che ti aspetta. La terraferma. Come se un’isola fosse in movimento. Chissà forse lo è. Almeno, io lo sono.
2 commenti:
terra terra! cosa deve essere stato per Rodrigo de Triana, a bordo della Pinta, avvistare la terra!
TERRA: un'attrazione e una repulsione, così verde rispetto all'ambiente marino da cui gli alberi si scorgono da lontano, ma anche così trafficata e caotica rispetto ai ritmi dell'acqua...
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