Lui che alla domanda a bruciapelo "che album vorresti come disco week end?" mi risponde con Unknown Pleasures dei Joy Division. Lui che mi motiva la scelta prima liquidandomi con un "semplicemente perché è il mio disco preferito", poi dicendomi che "è un album che cattura il pathos dell'uomo... non nei suoi accenti romantici e positivi, ma nello struggimento".
Lui che dopo una pausa riprende: "... struggimento del giovane cantante Ian Curtis... suicida a pochi giorni dalla tournée americana del gruppo... tournée che li avrebbe lanciati nel panorama internazionale... oscurando qualsiasi altro gruppo della scena". Lui che quasi sottovoce conclude: "... forse sarebbero stati loro gli U2".
Lui che prima di lasciarci mi dice: "... sai cosa rappresenta il logo della copertina? E' una trasformata di Fourier dello spettro di una stella morente...".
E' a lui che dedico Shadowplay, canzone presente nell'album Unknown Pleasures. Canzone della quale lui faceva una cover con la sua vecchia band.
Lui. Alessandro O.
Ed è tutto da Pittsburgh. Per il momento.
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