mercoledì 21 dicembre 2011

Autografi, dediche, auguri e biglietti

Ci sono alcune circostanze, che nonostante una persona abbia una certa dimestichezza con la scrittura può avere qualche titubanza.


Per uno scrittore, ad esempio, il momento topico è quello della dedica autografata del proprio libro. La partenza è pure decisa. Dopo aver chiesto "a chi", la data e il nome scorrono rapidamente dall'inchiostro. Il problema soggiunge immediatamente dopo. E' lì che si vede la differenza tra chi ha messo l'impostazione "impiegato del catasto" da chi invece anche in quell'occasione cerca almeno un minimo di personalizzazione.


Se la dedica è composta di tre righe, delle quali le ultime due sono un "Con affetto" e la firma dell'autore, il gioco è fatto. Per conferma basta confrontare quanto scritto ad un'altra persona che ha fatto la medesima richiesta.


Un'altra situazione invece che a tutti prima o poi capita di affrontare è quella invece dello scrivere un biglietto di auguri. Poco importa che sia Natale, Pasqua, onomastico o compleanno, il problema è sempre il medesimo. C'è chi cerca sostegno in biglietti pre-confezionati apponendoci la firma. Chi ai medesimi biglietti, nemmeno aggiungendoci quella. Chi invece, e qui si vede il vero estro artistico, non solo prepara graficamente un biglietto, ma s'impegna a tal punto sul testo, da ottenere risultati in grado di far passare quasi in secondo piano il regalo stesso.


Quindi per le prossime festività mi raccomando un minimo di attenzione nella compilazione degli auguri. Almeno sulle date cerchiamo di non fare confusione. 


Con affetto e Buon Natale 2012! 

0 commenti: