martedì 14 febbraio 2012

Una vita a piedi

Decisi per un giorno di ritagliarmi uno spaccato di vita  diverso. E' così che mi misi a guardare i piedi. Partendo dai miei iniziai poi a dirigere lo sguardo sui piedi di chiunque incontrassi.


Piedi veloci. Piedi affaticati. Piedi eleganti e piedi sportivi. E ancora, scaltri, felici, ritmati e immobili. Alcuni più che camminare ballavano. La punta dominava il movimento. Altri indugiavano, tant'è che il tallone ben si ancorava a terra. 


A poco servivano le calzature per mascherare la loro vera identità. Non bastava un tacco per esternare la propria femminilità. Tanto meno un lucido cuoio ad incoronare chi già si pensava un re. Certo la scarpa da ginnastica un po' di confusione creava. Più che altro il portamento alterava. Ma bastava focalizzarsi sul gesto, che tutto più chiaro appariva.


Questo anche quando i piedi erano fermi. Anche da questa apparente loro sosta s'intravedevano interessanti caratteristiche. Chi dei due piedi voleva primeggiare, a seconda che uno fosse più avanti dell'altro. Chi si sobbarcava il maggior peso, questo quando uno dei due appoggiato verticalmente ad una parete sorreggeva un corpo rilassato.


Per un momento iniziai anche a contare i passi di alcuni di essi. Troppi per arrivare ad una fine. Troppo pochi per capirne la responsabilità. E mentre pensavo loro continuavano a muoversi. Spostavano come il più affidabile dei chauffeur la vita di tante persone diverse. Così facevano. Così fanno. Così faranno. Passo dopo passo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Riesci sempre a far riflettere anche su ciò che apparentemente è scontato...passo dopo passo!!! ciao