giovedì 19 aprile 2012

Festa di vita

C'erano fisarmoniche, violini, chitarre e trombe. Ma soprattutto c'era il ritmo, quello ben scandito dal battito delle mani. Attorno ai musicisti molti ballavano. Altri sorridevano. Tutti gioivano. Non era una festa particolare. O meglio lo era. Si celebrava la vita. Per loro era una normalità, per lui era qualcosa d'insolito. L'iniziale smarrimento fece spazio però alla scoperta e alla voglia di partecipare. 


Appoggiò lo zaino a terra. A fianco mise le scarpe. Sentiva la necessità di togliere il superfluo e anche quel gesto di rimanere a piedi nudi gli sembrò liberatorio. Si lasciò travolgere dalla musica. Si lasciò abbandonare al calore delle persone. Un calore emanato da una spontanea umanità. Non aveva ricordi di ricevere tanta ricchezza da persone che i suoi simili avrebbero additato come poveri. 


Anche il sole a stento se ne voleva andare nonostante l'ora del tramonto fosse già giunta. Solo le prime stelle ufficializzarono l'arrivo della sera. La luna ne consacrò la bellezza. In tutto ciò le note non smettevano di vibrare nell'aria.


Era passata solo mezz'ora dal suo arrivo in quella piazza. Nemmeno un giorno da quello in codesta città. In così poco tempo aveva già capito tante cose. Non sarebbe stata la sua destinazione finale. Era solo una tappa, ma avrebbe potuto viverci una parte della sua vita. Per poi rinascere.

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