Alla fermata successiva, entra una persona che conosco e si siede accanto a me. Inizia a parlarmi. Non avevo grande voglia di dialogare visto l’orario, però la gentilezza è una mia prerogativa, ed inizio ad ascoltare.
Anche lui era uscito con amici e inizia a raccontarmi che ultimamente sente l’esigenza di ritagliarsi degli spazi propri, personali, che inizia ad avvertire una pesantezza la completa dedizione che finora ha avuto nei confronti della moglie prima, e dei figli poi.
Non vuole rubare del tempo alla famiglia, però sente che sta perdendo il contatto con se stesso, sente la necessità di amarsi un po’.
Ho un sussulto, perché è quello che sono sempre alla rispettosa ricerca pure io. Il giusto equilibrio dei ruoli, senza forzature e in modo tale da soddisfare i tre livelli che ho in questa fase della vita: l’io, la coppia, la famiglia.
Non è un discorso egoistico, ma una necessità naturale quella di ritagliarsi degli spazi propri. Così come dovrebbe essere naturale per chi ha figli, la ricerca di momenti a due, di vivere il rapporto di complicità che esiste tra due persone che si amano.
Amare un po’ più se stessi, per amare un po’ di più le persone a noi care.
1 commenti:
...che argomento delicato, e con che tatto... Ma poi amarsi, che potrebbe essere inteso anche come amare l'un l'altro, non forse la cosa più bella e al tempo stesso più difficile?
Posta un commento