martedì 27 gennaio 2009

Domani. Sì lo farò Domani.

Una delle mie personali lotte è quella di eliminare dal mio vocabolario il termine Domani. Termine del quale faccio uso e abuso per rimandare ciò che devo fare. In questo sono veramente un campione.

Ormai non serve neanche più che me lo facciano notare gli altri. Me ne accorgo da solo. Anzi me ne accorgo qualche istante prima di pronunciarlo.

Sarà la mia pigrizia abbinata alcune volte alla mancanza di stimoli dall’esterno, ma purtroppo accade troppo spesso di rimandare le cose. E questo non va bene. Non va bene per niente.

Dalla profonda saggezza popolare di mia madre già in passato partivano esortazioni a non rimandare a domani ciò che si può fare oggi. Ma niente da fare. Il suggerimento mi arrivava per poi andarsene di fretta il più lontano possibile.

E’ per questo che oggi nel pieno delle mia maturità ho deciso che inizierò a non rimandare le cose, di parlare meno e agire subito. Questa volta, la voglio spuntare io su questo mio difetto caratteriale. Già voglio proprio cambiare, a partire da Domani.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

... e intanto le cose da fare invece di ridursi per opera di qualche magico folletto aumentano!!!!! :))))!!! by Adè

Anonimo ha detto...

E se invece il continuo rimandare a domani ...cela certe nostre paure ad
affrontare le situazioni difficili della vita?
E' più facile dire domani...ma il domani prima o poi arriva sempre.

Anonimo ha detto...

interessante peccatore il signor bettini...Superbo e accidioso!!
Attendo con ansia il tuo post sulla lussuria!!!

Anonimo ha detto...

Non preoccuparti qui hai un "socio" o forse un "maestro" di pigrizia!!!
ciao Elena