giovedì 22 gennaio 2009

Interferenze Radio: Jack Folla

La radio, che passione!
L’accensione e lo spegnimento di questo magico strumento sono i naturali gesti che compio quotidianamente dopo essermi alzato e prima di andare a letto.

La mia radio preferita è Radio Deejay. La seguo fin quasi dalle sue origini, sono cresciuto insieme a lei, alle sue note, ma in particolar modo alle sue parole con i suoi grandi intrattenitori. Sarà per questo che ci ho fatto pure la mia tesi di laurea.

L’ho tradita solo una volta, ma ne valeva la pena. Era il ’98, stavo facendo il servizio civile e nel frattempo redigevo la tesi. Di ritorno dalla pausa pranzo, sono da poco passate le 14, dalla mia radiolina con le cuffie cercavo la corretta frequenza di Deejay, ma ecco arrivare un’inaspettata interferenza.

Una calda voce mi rapisce. Non capisco subito di cosa si tratti, ma avverto che è qualcosa di diverso, di speciale. La stazione è Radio Due, ma lo speaker radiofonico non ha nulla a che vedere con il formalismo delle radio pubbliche. Sembra più una radio pirata degli anni ’70, con un programma che si avvicina ai radio-racconti di tempi ormai lontani.

Il protagonista è un certo Jack Folla. Sembra che parli da un carcere di massima sicurezza. Alcatraz. Sono confuso, ma entusiasta. Faccio quasi fatica a distinguere la realtà dalla finzione. Jack parla di temi d’attualità, di sogni, di speranze, di vita, nonostante sia un condannato a morte.
I suoi coinvolgenti monologhi si alternano ad una programmazione musicale a dir poco splendida. Non passano hit commerciali, ma solo pezzi di vera musica, quella che fa vibrare l’anima.


Ancor oggi, penso che questa trasmissione radiofonica rappresenti una delle più belle e grandi intuizioni di come sia possibile fare della grande radio. Originale, coinvolgente ed emozionante. Il merito va al suo grande autore Diego Cugia, che ha saputo tirar fuori dal suo ricco cilindro di esperienze una vera e propria perla e a Roberto Pedicini che con la sua voce è riuscito a dare la perfetta personalità al buon Jack.

Grazie Albatros, chissà dove stai volando ora.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo che qc altro abbia il coraggio di programmazioni radio-televisive coraggiose ,libere e coinvolgenti...
Jack è stato un "grande"
Elena

Anonimo ha detto...

:)) BY Adè

isabella ha detto...

adesso ti linko ....
ciao Isabella