martedì 20 aprile 2010

Le note dell'emozione

Già posare le dita sui tasti è una gradevole sensazione.
Non occorre subito premerli è sufficiente guardare quello schieramento bianco e nero per rimanerne incantati. Così perfetto nella sua precisa disposizione alternata di blocchi.

Poi arriva l'incontro con il suono. Appena il pollice affonda il suo peso su un primo tasto, arriva la consapevolezza che si sta facendo qualcosa di grande, di vitale, di infinitamente bello. Le conoscenze musicali non permettono (al momento) grandi interpretazioni, ma basta un giro di DO e un testo abbozzato di Gino Paoli e già qualcosa emerge.

Se a tutto questo aggiungiamo una suonata a quattro mani, dove le altre due, sono quelle minuscole di vostra figlia seduta sulle vostre ginocchia, allora le note non solo producono suoni, ma anche emozioni.

Non conta se le sue piccole dita premono in modo imprecisato sui tasti. Non conta se il suo dimenarsi a tempo non permetta di visualizzare per bene la tastiera. Quello che conta è la sua presenza, che in quel contesto musicale innesca un meccanismo virtuoso di felicità. Proprio così di felicità. Per ciò che si sta facendo. Per ciò che si sta vivendo.

"C'era una volta una gatta...".







2 commenti:

Anonimo ha detto...

confermo...li ho visti all'opera :) by a.

Anonimo ha detto...

Che duetto meraviglioso il Betta con la sua piccola Adelina sulle ginocchia... Mi emoziono al pensiero!! Un abbraccio ciao ciao sister