La sindrome da lunedì

Credo che uno dei miei prossimi racconti lo ambienterò di lunedì. E' vero di storie ne sono già state scritte e di canzoni non ne parliamo. Eppure il lunedì è così ricco di fascino e odioso allo stesso tempo, che è fonte continua d'ispirazione.

Prendiamo ieri, il lunedì più recente.
Condizioni climatiche orrende con pioggia e vento. Tazza con il latte della colazione rovesciata addosso. Minuti inutili passati in fila ad aspettare il proprio turno, ma soprattutto una volta arrivati davanti allo sportello il "piacere" di trovare una persona scontrosa.

Ed è proprio questo il punto, non riesco ancora a farmi una ragione che ci possa essere una sindrome da lunedì e che gran parte della gente ne sia contagiata. E' vero per carità è appena terminato il week end, intermezzo che ha dato spazio al divertimento e al riposo, ma non per questo tutto l'entusiasmo deve sparire a favore dell'antipatia e dell'apatia. Non è che dobbiamo relegare la nostra vita a due giorni alla settimana. Mi sembrerebbe un po' riduttiva la cosa.

Quindi proporrei di iniziare la settimana magari con qualche sorriso in più e qualche arrabbiatura in meno. Prendete me ieri, quando Mr. Simpatia allo sportello mi ha risposto in modo scortese avevo solo due alternative: andarmene elegantemente o dargli una testata stile Materazzi nella finale dei mondiali. Io non me ne sono andato...