giovedì 22 luglio 2010

E le chiamano vacanze

Quelle "novizie" le vedi arrivare in orario di apertura. Carrozzina ancora con l'adesivo del rivenditore ben visibile. Cappottina ben issata e ombrellino aperto leggermente inclinato verso est. Concentrate nella direzione da seguire, arrivano a destinazione e si mettono rapidamente in costume, spesso accompagnandolo con un pareo per camuffare il fisico, a loro dire, da post parto. Poi iniziano il loro andirivieni tra sdraio e passeggino per controllare il nuovo arrivato, lanciando sguardi di forte disappunto al primo rumore indesiderato provocato da qualche vicino di spiaggia.

Le "veterane" arrivano un paio d'ore dopo tutte trafelate tra passeggino con il più piccolo da spingere con la mano destra e l'ingombrante borsa frigo sulla sinistra per il pranzo. Spesso sono già completamente afone. La voce le ha abbandonate già dall'uscita di casa a forza di richiamare il primogenito di non correre e rimanere vicino a loro. Più spesso del previsto alla coppia di bambini, si affianca pure un terzo figlio di età da fine elementari inizio medie inferiori, sufficientemente grande per essere indipendente (normalmente cammina tre metri dietro alla madre con il Nintendo DS in mano), sufficientemente piccolo per fare indispettire gli altri due fratelli e far incrementare la pressione sanguigna alla madre.

Anche le veterane sistematesi in spiaggia e dopo aver impanato di crema protettiva i due figli minori (il maggiore è già a giocare a calcetto vicino al chiosco delle bibite con gli amici), iniziano il loro peregrinare sulla sabbia all'inseguimento di chi vuole rimanere a giocare con palette e secchiello in riva e chi invece, con tanto di braccioli già indossati, è pronto a fare il primo di una lunga serie di bagni.

Questo è solo l'inizio della giornata, il proseguo è tutto in salita.

Alla sera all'uscita da questi luoghi di piacere sono particolarmente provate. Cercano un cenno di sorriso incrociando qualche conoscente nelle medesime condizioni, ma più che un gesto di educazione è l'espressione di implicita solidarietà a farlo scaturire.

Per fortuna devono rientrare a casa. C'è una cena da preparare e un marito da accudire dopo le pesanti otto ore trascorse in ufficio. D'altronde questi uomini hanno lavorato tutto il giorno, mentre loro sono state in spiaggia l'intera giornata a prendere il sole.

E le chiamano vacanze.


4 commenti:

valeria-danzonelvento ha detto...

hahahaha....mi son stancata solo a leggere...
mi chiedo poi se i bambini siano contenti di questa situazione che,nonostante l.apparente pazienza,crea grande nervosismo.
non sarebbe meglio una casa con giardino recintano..sguinzagliarli su un bel prato con una piscinetta gonfiabile?
ne godrebbero tutti e la mamma forse avrebbe il tempo di leggersi un libro.
in quanto al marito...prosciutto e melone.

Anonimo ha detto...

idem quando finisco lavoro e dico alle giovani colleghe ciao vado in spiaggia....e loro risposta woww beata te....ma credo non sappiano cosa mi aspetta....bagno coi bimbi materassini braccioli salvagente palla e maschera ... gelato con litigio ....giochi vari sulla sabbia nella speranza che consordino su quale fare....sistemazione capanna e doccia finale!!!!!!!! :) by a.

Anonimo ha detto...

Ups!
Ma sono l'unica che si diverte?
Se ho solo le mie due riesco anche a leggere un libro... se ci sono le amichette faccio la piccoal vedetta lombarda quando vanno in acqua perchè non so come se la cavano e come sono abituate con le loro mamme...
a me l'estate piace, la spiaggia anche e le bambine sono rilassanti.
Quest'inverno son tornata al lavoro per contribuire all'economia famigliare, altrimenti me ne sarei rimasta a casa. Non che fare la mamma a tempo pieno non sia un lavoro, però è un lavoro che mi piace!
Sono in controtendenza???
Monica:)

Anonimo ha detto...

Fantastica, divertente ma faticosissima giornata di spiaggia...solo a leggerla mi ha stremata. Scerzi a parte nulla è più avvilente di sentirsi dire magari pure con invidia :"beata te che non lavori e puoi permetterti il mare ". Io sostengo sempre, che prima di fare commenti bisogna provare la situazione !!! Ti consiglio per le tue "vere" vacanze una sana montagna. ciao ciao sister