giovedì 15 luglio 2010

Valori

Un amico mi pone questo interrogativo: "Vale la pena avere dei valori?".

Non gli chiedo nemmeno il motivo di tale domanda. Sicuramente ci saranno stati degli accadimenti personali che lo hanno portato a tale riflessione. Mi estraneo dal suo singolo caso. Faccio mia la questione e cerco una risposta globale ad essa.

Per non influenzarmi nel ragionamento, cerco per un attimo anche di togliermi di dosso il ruolo di padre ed educatore. In questo caso la risposta sarebbe scontata.

Faccio un bel respiro ed enuncio il mio verdetto.
Sì, non solo vale la pena, ma è doveroso avere dei valori, a maggior ragione oggi dove tutto sembra che sfugga ad ogni principio etico, civile e morale.
Certo se uno guarda i servizi dei telegiornali o legge gli articoli dei giornali, ha ben poco da sorridere. Una politica spazzatura, un'economia avariata, conflitti e guerre umanamente intollerabili.

Parlare di valori in uno scenario di questo tipo sembra qualcosa di surreale.

Nonostante ciò credo che sia fondamentale avere dei valori e comportarsi quotidianamente in modo tale da perseguirli. Non potrò mai credere a coloro che sostengono che l'uomo è nato per fare e farsi del male. Ci sono troppe persone valide che compiono egregiamente il proprio lavoro ogni giorno in silenzio, senza apparire.

Forse se l'informazione desse più attenzione a queste persone silenziose, capiremmo che il mondo non è proprio così male come vorrebbero farci credere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La domanda e': ma i valori umani sono sempre stati cosi' bistrattati oppure e' la nostra societa' che li sta perdendo poco a poco?... by sasa'

valeria-danzonelvento ha detto...

sasà...la risposta è: LA SOCIETA' SIAMO NOI!!!! insomma non tiriamocene fuori come se non ne fossimo responsabili.
io in questa società non mi ci ritrovo,ma ho 47 anni e mi dico che la mia parte-sbagliata-l.avrò fatta anche io...non riesco a trovarne il momento,l.occasione...forse è stato il non fare(ma cosa????)...ci penserò meglio.
anche ora che,in età matura,ho preso la mia decisione più radicale di "uscirne" e di fare la differenza-ammesso che io ci riesca-nel mio piccolo mondo resta una sensazione di sconfitta,una profonda ferita,un senso di impotenza,la percezione di subire violenza...
"noi" cattolici siamo stati cresciuti/educati anche solo se sottilmente a livello sociale al senso di colpa,al fatto che siamo peccatori,che dobbiamo espiare colpe e che siamo qui per soffrire:quanto ci influenza questo nella quotidianità,nelle scelte e nel senso di impotenza...tanto più che poi "ci pensa LUI".credo che sia oggettivo che nell.uomo convivono bene e male(credo che tutti nella vita abbiano sentito la presenza della propria parte "brutta"),ma siamo esseri in grado di discernere e soprattutto di scegliere.
forse per i molti che scelgono la via,che ritengo più facile,della "dimenticanza" dei valori non ne son più nemmeno consapevoli perchè a guardarsi intorno sembra la "norma sociale"- aparte le apparenze,si intende,quelle vanno sempre salvate!!!!;)))
e perchè prescindere dai figli in questo ragionamento:sono i "nostri" figli il futuro ed alcuni anche già il presente,in quest.ultimo caso qualcosa toppa,a mio avviso,anzi,qualcuno ha toppato nell.educarli.
oppure dobbiamo pensare che il sociale sia più forte,più incisivo dell.educazione che riusciamo a dare "in casa". può darsi...
ciao e grazie
valeria

Anonimo ha detto...

Addestrare e introdurre nella società i veri valori della vita spesso non è semplice...Noi per primi dobbiamo dare i giusti esempi nutrendo sentimenti positivi e di rispetto per la società e l'ambiente che ci ospita...Non sono i gesti isolati che contano ma lo stile di vita che giornalmente affrontiamo.Il nostro atteggiamento se giusto e fondato sull'amore e la lealtà forse è la dignità di ognuno di noi.L'uomo ingiusto è molto più cattivo di una bestia!!! ciao sister