mercoledì 15 settembre 2010

Buongiorno Signora Maestra

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I loro nomi sono Monica e Giorgia o meglio maestra Monica e maestra Giorgia. Questo però poco importa. Quello che ha valore effettivo sono due elementi: professionalità e passione.

Arrivano da esperienze diverse. Monica ha iniziato in maniera casuale. Un po’ traumatico l’inserimento iniziale, tanto da farle prendere la decisione che forse l’insegnamento non facesse per lei. Quindi pausa. Altri lavori, il matrimonio, la maternità e poi, come voleva dimostrarsi un ritorno alla scuola. Sì, perché era solo questione di tempo. Il primo incontro con la scuola non aveva funzionato, perché non era il momento. L’onestà di non sentirsi ancora pronti e la maturità acquisita della persona, le hanno permesso di ritornare ad insegnare (in maniera eccellente, ndr) ormai da più di dieci anni.

Per Giorgia il percorso è stato differente. Un percorso universitario per assistenti sociali. Una sfida continua per affrontare casi sempre più complicati. Un tirocinio che la mette di fronte anche alla componente burocratica del lavoro. Un insegnamento “soffocato” nelle scuole elementari. L’approdo alla scuola per l'infanzia con la consapevolezza che è l’ambiente dove ricevere risposte dal proprio lavoro. Ai propri sacrifici. L’ambiente dove attraverso la creatività e il rispetto delle singole personalità di ogni bimbo, si può costruire qualcosa d’importante.

Monica e Giorgia da un paio d’anni portano avanti i loro progetti didattici per la loro classe e con il lodevole contributo delle altre colleghe per l’intera scuola.

Monica e Giorgia mi parlano di quanto sia gratificante vedere crescere i propri alunni. Mi descrivono con emozione i piccoli/grandi risultati che ottengono con loro. Che non sono solo quelli d’imparare qualcosa, ma soprattutto quelli di vederli esprimere loro stessi.

Saperli ascoltare. Capirne i loro stati d’animo. E’ questa la vera essenza da dove ripartire per una scuola migliore.

Una scuola funzionale dovrebbe essere un luogo aperto. Dove esiste un contatto umano. Dove il bambino non ha paura di fare per non commettere errori. Un modello che se fosse replicato, anche solo a partire dalla scuola elementare, forse avrebbe bisogno di tempi diversi. Di un programma scolastico meno rigido. Di una volontà di puntare sull’essere umano, non sui crediti scolastici.

Una scuola come luogo di confronto anche per i genitori. Nella scuola per l'infanzia questo contatto tra insegnante e genitore c’è. Ma appena arrivati alla scuola dell’obbligo questo confronto si trasforma in scontro. Si erige una barriera. Si creano gli schieramenti. Contatti sporadici e solo in ben determinate occasioni.

Mentre Monica e Giorgia parlano, mi guardo attorno. Siamo nella stanza dove loro trascorrano le giornate con i bimbi. Si capisce che è un luogo piacevole. Accogliente. Allegro e stimolante. Sempre dalle loro parole si capisce quanto sia importante creare il giusto spirito all’interno di una classe. Uno spirito sostenuto dal rispetto. Verso gli altri. Verso se stessi.

Monica e Giorgia mi raccontano dell’importanza di personalizzare un programma didattico. Sulla base del gruppo di bambini a disposizione. Sulla base degli stimoli che arrivano dalla quotidianità. Attraverso forme artistiche differenti. Pittura, danza, scultura, fotografia, musica. Non devono esserci limiti, ma solo fonti alternative dalle quali attingere.

Anche per loro quest’anno si presenta una nuova avventura. Ripartono con una nuova classe. Stanno procedendo con l’inserimento dei più piccoli. Un periodo importante, dove la loro funzione è soprattutto quella di osservare. Di capire. Di conoscere e di farsi conoscere.

Le guardo con ammirazione mentre mi raccontano di questa fase della loro attività scolastica. Perché scuola vuol dire anche questo. Vuol dire sapere ascoltare.

Prima di andarmene e lasciarle al loro lavoro pongo a loro un ultimo quesito. Voglio capire se sono soddisfatte di quello che fanno. Ma non ho il tempo di concludere la domanda. La risposta è corale ed immediata. “Assolutamente sì!”.

Chissà se da questa esperienza si possa trovare le basi per una vera riforma della scuola. Intanto lasciamo lavorare tutte le maestre Monica e Giorgia che conosciamo. Sono fiducioso che potremo avere delle positive sorprese.

Buongiorno signora Maestra.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

e posso confermare che l `impegno delle maestre monica e giorgia è piu che mai ripagato dalla soddisfazione dimostrata da noi genitori dei loro alunni ;) by....adè

Anonimo ha detto...

fortunata chiaretta allora. grazie insegnanti e buon lavoro, avete una grande responsabilità, il futuro è nelle vostre mani.

Anonimo ha detto...

e prima ancora fortunati Nik e i suoi compagni ;) ... :)))
viceversa triste quando anche per colpa dei tagli nelle scuole ... non si riesce con efficacia ad adempiere al proprio compito ... sempre by a.è

Anonimo ha detto...

Con la speranza nel cuore che questo cammino con le maestre monica e giorgia sia in piena salita, auguro a nicolò e a tutti i suoi compagni buon lavoro e buon apprendimento...Abbiamo tutti gli ingredienti(potenzialità) neccessari per sviluppare un ottimo lavoro!!! ciao sister