mercoledì 9 febbraio 2011

Il tracciato più impegnativo

Su per giù saranno cinque metri. Forse qualche decina di centimetri in meno. Subito una curva a destra, breve rettilineo e la chicane finale che porta all'arrivo.


La visibilità non aiuta. Con le luci principali rigorosamente spente, rimangono i led rossi degli elettrodomestici gli unici riferimenti. Ma questo poco importa. E' un tracciato che si conosce a memoria. Si potrebbe fare ad occhi chiusi, come spesso capita.


Il momento più difficile sicuramente la partenza. La stanchezza ha preso pieno possesso del corpo e lo spirito ha già iniziato a sognare. Ecco che in queste condizioni, staccarsi da un divano avvolgente diventa un'impresa. 


Cuscino piccolo sotto le ginocchia e quello più grande a stampare i ghirigori sulla guancia sinistra. La coperta, rigorosamente imbottita, imbalsama un corpo raffigurante una "S" mal riuscita.


L'impossibilità di trovare una giustificazione degna di tale nome, da comunicare all'indomani al resto della famiglia, permette uno slancio per rimettersi in piedi. Dopodiché trovate le ciabatte e calzate correttamente inizia la discesa verso la camera da letto. 


Al metro 3,25 il sistematico pit stop. Stando sotto i due minuti si lascia il bagno per riprendere la strada per la camera da letto. Infilata a piena velocità la porta d'arrivo ed evitando lo spigolo "assassino" del letto, si taglia trionfalmente il traguardo.


E pensare che da bambini ci si poteva addormentare sul divano e poi magicamente ci si risvegliava nel proprio lettino. Ah, che bei tempi!


2 commenti:

Anonimo ha detto...

ìn effetti ogni sera la stessa frase ... vorrei già essere sotto le coperte!!! by a

Anonimo ha detto...

E' realissimo questo tracciato...il desiderio di arrivare al letto è spesso un ossesione...ciao notte!!!