venerdì 11 marzo 2011

Disco Week End: Matteo Negrin - Glocal Sound

La mia curiosità è stata premiata!


Avendo incontrato per Il mecenate d'anime un pianista e musicista jazz come Matteo Negrin, non potevo esimermi dall'ascolto del suo ultimo album. Anche perché già il singolo Lacrime di Giulietta aveva suscitato in me un certo interesse.


Detto fatto mi sono preso Glocal Sound e ne sono rimasto piacevolmente colpito. 
E' un disco bizzarro, originale, bello. In un alternarsi di brani strumentali ad altri "parlati", si entra in un'atmosfera non facilmente definibile.


Le collaborazioni cinematografiche e teatrali di Matteo si avvertono. Glocal Sound è un'opera sonora. Il coinvolgimento in chi l'ascolta è totale. L'ironica scelta di inserire brani che narrano di antichi "giochi di strada" o giù di lì, è pressoché perfetta. E' difficile ascoltarlo senza avere la sensazione di essere di fronte ad un palcoscenico.


Se mi fossi fermato all'ascolto di Lacrime di Giulietta avrei avuto una visione solo parziale di questo lavoro. Forse avrei apprezzato solo il lato più poetico. Invece è un disco che va ascoltato nel suo insieme. E' proprio da questo tipo di ascolto che si possono avere le sensazioni più gradevoli e disparate. Ad un tratto chiudendo gli occhi mi sono anche ritrovato a vagare per le vie di Buenos Aires. Passione, intensità e perché no, fisicità mi hanno travolto in un irrefrenabile tango. 


Chissà se erano questi le intenzioni di Matteo, mentre componeva queste musiche dalla sua Torino. Comunque sia, è un disco che non lascia indifferenti. E come si grida al termine dei migliori spettacoli, anche dopo l'ascolto di Glocal Sound vien voglia di acclamare il bis.


Sdraiatevi comodamente sui vostri divani, dopodiché che si alzi il sipario: la musica di Matteo Negrin sta per aver inizio.




1 commenti:

Anonimo ha detto...

Rilassante il brano e magnifico il suo pentagramma...