mercoledì 11 maggio 2011

Dal Voi al ...

Non mi piacciono gli eccessivi formalismi. A stento comprendo i sistemi gerarchici. Rifiuto i titoli che precedono il nome e il cognome. Detto questo credo che ci sia un codice etico comportamentale che tutti debbano rispettare a seconda dei contesti.


Andiamo oltre. Sbiaditi sono i racconti di società patriarcali. Non se ne avverte la nostalgia. Dare del Voi al proprio padre l'ho sempre trovata una limitazione alla comunicazione. Forse ne era anche uno dei principali motivi. Impedire il dialogo. Nulla e nessuno poteva essere messo in discussione. L'essenza dell'autoritarismo.


Comunque sia in pochi decenni siamo passati ad una situazione completamente opposta. Lo spirito di liberismo e un approccio educativo paritetico centrato sul dialogo purtroppo non sono riusciti ad imporre un altro sacrosanto principio, quello dell'autorevolezza.


Ed ecco che ci trova davanti a situazioni che hanno del paradossale. Padri incapaci di imporre delle regole. Figli che imperversano con discutibili comportamenti. Senza entrare nel merito di approcci socio-pedagogici più o meno condivisibili, rimane il problema del senso di smarrimento.


Smarrimento alla fine avvertito da entrambe le parti. Da un lato la capacità di imporsi. Dall'altro la mancanza di un vero e proprio punto di riferimento.


E' una questione di toni. Rivolgersi ad un padre dandogli del Voi non andava bene. Non va nemmeno bene però sentire dei figli enunciare ai genitori il più classico dei "vaffa...".


C'è molto lavoro da fare. Manuali non esistono. Ma l'educazione e il buon esempio possono aiutare. Almeno è auspicabile per i figli e per i figli dei nostri figli.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

alla fine forse la cosa che rimarrà come bagaglio per la vita ai nostri figli saranno l'amore che siamo riusciti a trasferirgli e il tempo che gli avremo dedicato per ascoltarli e confrontarci