giovedì 26 maggio 2011

Mira il tuo popolo

Certo che andare in bicicletta da solo dopo le undici di sera intonando "Mira il tuo popolo" o hai bevuto (e non poco) oppure sei di ritorno da una serata particolare. Io, ero di ritorno da una serata particolare.


Una serata che come spesso accade una volta alla settimana da un anno a questa parte, dovrebbe essere stata dedicata alle prove di teatro. In pratica è stato pure divertimento. Quel divertimento che si fa quasi fatica ad esprimere, talmente naturale e privo d'artifizi è. 


Battute. Barzellette. Racconti e mimiche. Risate. Lacrime, come le chiamo io, sorridenti. Qualche brindisi e canti. Il tutto così, quasi improvvisato. A braccio. Senza copione. 


E pensare che tutto era partito confrontando i vari acciacchi di ognuno. Ma forse proprio questo inizio da sala d'attesa di uno studio medico, ha creato per contrappasso una reazione esilarante.


In quel preciso momento la sala da pranzo di chi ci ospitava è diventato il palcoscenico del nostro cabaret. Uno spettacolo che forse non andrà mai in scena. Che non uscirà da quelle quattro mura. E' stato un regalo che ci siamo fatti. Che ci ha permesso anche di scherzare su aspetti che magari tenderemo ad approcciare in tono troppo serioso.


Comunque sia una serata magica. Di quelle che esci, guardi verso il cielo e puntando una stella ti viene da strizzargli l'occhio. In segno di complicità o solo per augurarle la buonanotte. Perché sarà veramente una splendida notte e forse anche un domani strepitoso.


E intanto non rimane che intonare: "Mira il tuo popolo, bella Signora, ... ".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche attore sei!

Anonimo ha detto...

forse tornavi dal rosario