Delusione per il mancato
arrivo di Vasco alla Mostra del Cinema di Venezia
Oggi
sarebbe stato il suo giorno. Peccato usare il condizionale. L’attesa era
spasmodica. Poco patinata, ma intensa. Intensa come la forza delle sue parole.
Come la poesia delle sue canzoni.
Le
stelle che sottendono le atmosfere del cinema avrebbero avuto un viraggio rock.
Per un giorno il red carpet sarebbe stato un dirty carpet. Un tappeto ruvido intriso
di una storia, che attraverso le note del protagonista, ha fissato per sempre
l’impronta indelebile nella storia della musica italiana.
Lui
che è arrivato dove altri avrebbero sempre sperato. Nell’olimpo dei pochi
eletti della discografia nazionale. Si contano su due mani gli artefici di tale
traguardo. Su una se si considerano gli artisti ancora in lavorazione.
Anche
il fraintendimento di fare ora un film/documentario sulla vita di Vasco Rossi, dal momento che in Italia
di santifica solo dopo la scomparsa degli artisti, trova poco spazio. Mentre
assume un significato amaro quel “Eh già, io sono ancora qua”, proprio nel
giorno che queste parole non possono essere rispettate.
Un’assenza
comunque solo fisica. Lo spirito del Vasco c’era oggi a Venezia. Eccome se
c’era. Chiedetelo a chi usciva dalla proiezione di Questa storia qua.
D’altronde lui è le sue canzoni.
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