martedì 6 dicembre 2011

Come cadono le foglie

Alcune sembravano dei giocosi paracadutisti. Non tanto per le acrobazie, ma per quel loro modo di roteare attorno a se stesse. Attorno alle altre. Scendevano, ma non veloci. Rispettose quasi di un ritmo sinfonico. Tra loro molte erano gialle. Di molti gialli. Gradazioni diverse, talune mai viste. Però tra esse ce n'era anche qualcuna di rossa. Di un rosso accennato. Come volesse essere un sintomo di timidezza. Tutte insieme posandosi a terra non si spostavano, creando un tappeto di immane bellezza.


Di questo se ne deve essere accorto anche il sole, che ad un tratto curioso sbirciò tra la nebbia. Qualche minuto, non di più. Il tempo sufficiente per rendersi conto anche lui dello spettacolo e per una breve, ma significante apparizione. Il suo fascio di luce, sembrava l'occhio di bue puntato sul protagonista di un palcoscenico. Le foglie in quel preciso istante dettero il meglio di sé, facendo brillare la rugiada presente su di esse, come lustrini di ballerine da avanspettacolo.


Un pizzico di vento infine introdusse quell'ulteriore movimento, in grado di riprodurre una perfetta coreografia. Erano solo le sette del mattino. Ora il sipario avrebbe potuto pure richiudersi. Quanto assistito era già un enorme regalo per una giornata che stava per iniziare.

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