giovedì 16 febbraio 2012

L'ultima tentazione

E' un po' come il canto ammaliatore delle sirene per Ulisse. Parte dallo stomaco. Anzi, ancor prima dalla testa. Si diffonde nell'aria come aroma. Se ne percepisce già il piacere del gusto. Indicativamente si presenta attorno alle 23. O giù di lì. Su questo incide l'ora alla quale si è cenato. Comunque sia, quarto d'ora più, quarto d'ora meno, eccola che fa la sua comparsa.


Il freddo dell'inverno ne accelera la venuta. Un po' anche ne giustifica la presenza. Come quasi ad acconsentire un gesto di ribellione nei confronti della rigida bilancia. A seconda dei casi assume nomi e vesti diverse, ma il risultato non cambia. Alcune volte può limitarsi ad un latte caldo con biscotti. Altre volte a dello yogurt con aggiunte varie ed impegnative. Ma è in quel barattolo di un nome ahimè alquanto noto, di un marrone vestita e dalla tentazione fatale, che non lascia spazio ai buoni propositi e che disarma ogni forma di volontà. 


Affonda il coltello per poi planare su una fetta di pane. Esulta il cucchiaio del grasso bottino, pronto ad essere consegnato ad una bocca rallegrata. Nemmeno il divano riesce a trattenere l'impavido individuo, che al riposo può rinunciare, ma non certo a quell'appagamento di nome golosità.


Si potrebbe tentare la fuga verso il letto, ma la strada per la cucina è più breve. Troppo breve. Tant'è che anche per questa sera la resa è inevitabile. Domani saremo più bravi. Domani però.


Touché.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo questa lettura così coinvolgente non mi resta che salutarti... non posso commentare a lungo, ho l'acquolina in bocca!!! ciao