martedì 21 febbraio 2012

Storia di un singhiozzo

Tutti i rimedi erano stati provati. Cucchiaio di limone. Respiro trattenuto. Fantomatici spaventi. Più di un litro d'acqua ingerita. Nulla era valso a risolvere il problema. A brevi pause oramai ben scadenzate sobbalzavo per la stanza. Peccato che fosse giunto il momento dell'intervista. 


Dopo l'ennesimo profondo sospiro, introdussi in otto secondi il tema della chiacchierata. Troppi. Allo scadere del settimo il singhiozzo prese il sopravvento. Altri pochi istanti per le scuse e poi passai la parola direttamente all'interlocutore. La possibilità di fare domande era limitata. Quella di chiedere approfondimenti impossibile. Lasciai che il dialogo diventasse un monologo per concentrarmi sulla scrittura degli appunti. Anche questo risultava difficoltoso. La mano sembrava piacevolmente seguire il ritmo sincopato. Le lettere prendevano forme inconsulte e le loro dimensioni si alteravano vistosamente. Come il tracciato di un elettrocardiogramma le frasi si posizionavano sul foglio bianco.


I minuti passavano, ma nulla sembrava tornare ad uno stato di apparente normalità. Nonostante la gradevole e forbita favella, anche l'intervistato dopo quasi un'ora stava per esaurire quando da dire. Giungemmo al commiato, quando finalmente la quiete tornò a fare capolinea nel mio diaframma.


Quel giorno trovai un nuovo antidoto per far passare il singhiozzo: l'ascolto in religioso silenzio di quanto avesse da dire una persona. Ora, capisco perché mia moglie è contenta quando mi torna.


HIC!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Rtimo sincopato (yupp), a tratti funkeggiante, fatto di cassa e rullante, con sapiente condimento di Tullio De Piscopo, Steve Swallow, Christian Meyer, Maxx Furian e companatico immancabile di Billy Cobham!!! :-) ...just another way to have fun while working/talking...!!! E qui ci starebbe un bel "Roulin' on the river" di Ike e Tina Turner - Sciauzzz, Bruce

Anonimo ha detto...

Nei momenti meno opportuni ecco apparire all'orizzonte la nuvoletta nera per creare disagi... consolati Betta che il tuo caso non è così singolare. A volte pure l'emozione fa la sua parte in questi frangenti.... ciao ciao