martedì 6 marzo 2012

Lacrime di pioggia

Stanco delle solite parole decise di prendersi una pausa. Scattò nervosamente dalla sedia e iniziò a passeggiare per la stanza. Solo quando arrivò davanti alla finestra, si accorse che fuori pioveva. Appoggiò la fronte al vetro come per guardare meglio fuori. Anche se da vedere c'era ben poco. Un grosso palazzo dal colore ingrigito. Proprio come lo era il cielo quel giorno. Proprio come lo era il suo umore da un po' di tempo. Troppo tempo.


Il suo respirò inizio ad appannare la vetrata. Come un impulso primordiale con l'indice destro iniziò a strisciarci sopra. Prima una riga. Poi un cerchio. Dopodiché inizio ad aggiungere altri particolari. Un sole dai lunghi raggi. Una casa ad una dimensione, con il fumo che usciva dal camino del tetto. Una lunga strada costeggiata da alberi. 


Mentre le gocce che si adagiavano sul vetro per poi scendere animavano il disegno, lui iniziò a fissare quel che aveva appena fatto. Più lo guardava però più vedeva il suo viso riflesso. Ora poteva pure notare come la sua espressione stridesse con la gioia che strappava quello schizzo. Sentì una goccia scendergli dal viso. Dal movimento irregolare sarebbe potuta essere la pioggia che c'era fuori. Ma non lo era.


Con uno gesto deciso prima si asciugò la faccia e poi con l'intero palmo della mano cancellò  quanto aveva fatto su quel vetro. Come per voler rimuovere un ricordo fastidioso. Come per non voler rispondere del perché si trovasse lì. Ma oramai era tardi. La verità aveva preso il sopravvento sulla realtà. Quella realtà che si era ben costruito fino a quel momento.


In velocità s'infilò il cappotto. Guardò quell'ufficio con la precisione di uno scanner, dopodiché se ne uscì sbattendo la porta. Sarebbe stata l'ultima volta che quelle mura l'avrebbero ospitato.


Photo Credits

2 commenti:

Chiara C. ha detto...

c'è chi se ne va sbattendo la porta, frutto di una decisione consapevolmente fulminea...
c'è chi se ne va accostando la porta con delicatezza, frutto di una coercizione degli eventi immodificabili della vita...
ti girerai per un ultimo saluto e la pioggia ti sarà complice nel non fare capire che quelle che scendono sono lacrime...
basteranno pochi passi, girerai l'angolo ed in entrambi i casi tornerà il sorriso.

Anonimo ha detto...

I momenti di amarezza e delusione sono spesso molto presenti e minacciosi sul nostro cammino... bisogna riuscire a cambiare strada prima di perdersi inesorabilmente in qualche angolo buio. Le lacrime presto lasceranno il posto a un nuovo speranzioso sorriso. Basta crederci!!! ciao