mercoledì 11 aprile 2012

Su il sipario

Chiuse gli occhi. Ora vedeva solo quei tasti un po' bianchi e un po' neri. Sopra di loro ben si posizionavano le sue mani. Il silenzio era assoluto. La sala completamente piena. Tutti aspettavano una sua prima nota per riprendere un respiro trattenuto. Era la sera del grande debutto. Tutto il clamore di stampa e giornali dei giorni antecedenti aveva creato un'elettrizzante attesa. Lui ne era ben consapevole. Forse anche per questo aveva chiuso gli occhi. Non avrebbe potuto resistere all'ansia suscitata da uno sguardo incerto tra il pubblico.


Quella sera l'aveva sognata da tanto tempo. La stava vivendo per la prima volta. Era quasi intimorito che quanto gli stesse per accadere non fosse all'altezza di ciò che la sua fantasia aveva prodotto. Ma era troppo tardi per avere dubbi. Troppo presto per lasciarsi andare. E' così che la concentrazione era massima. Anche eccessiva.


Il calore di un faro su di lui puntato lo distrasse per un momento. Proprio quel pensiero legato ad una sensazione naturale data dal calore della lampada, gli permise però di abbassare il livello di tensione. La gioia di quando era bambino, di quando per la prima volta si mise a suonare lo pervase. Quella gioia diede l'inizio al concerto. Il finale furono solo applausi.

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