lunedì 7 maggio 2012

La pianta

Da quell'angolo ormai da anni osservava cosa succedeva in quella stanza. Dimenticata da tutti. Solo quella donna che passava da lì un paio di volte a settimana, un po' d'acqua le versava.


Vedeva chi entrava, chi usciva, ma soprattutto ciò che accadeva tra quelle quattro mura. Due grandi finestre le davano la luce e un piccolo contatto con ciò che sarebbe potuto essere il mondo esterno. All'imbrunire ci pensava una grande lampada appesa al soffitto ad illuminarla, o per meglio dire a rinforzarne la sua ombra.


Il silenzio del giorno veniva interrotto solo dal rumore della televisione della signora del piano di sopra e dal via vai delle auto che irrompevano dalla porta di un balcone, spesso lasciato socchiuso.


Solo alla sera quella casa si animava veramente. Una giovane donna trascinava in casa buste ricolme di spesa seguita dalle risate di un bambino. Da lì una consueta routine fino all'arrivo di un uomo, quando la cena era già terminata, il figlio dormiva e la moglie quasi. 


Intanto i giorni trascorrevano. La pianta cresceva. Nessuno continuava a guardarla e come lei, tante altre cose non venivano notate in quella casa.

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