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martedì 20 dicembre 2011

Quando la coppia va in letargo

Lui, pantalone tuta tagliato a pinocchietto, pile in lana modello Vacanze di Natale anno '83 su t-shirt lunga dei Canadian Football League. Ai piedi calzettoni da montagna grigio fumo di Londra.


Lei ribatte con pigiama Irge fantasia floreale. Maglione in lana tinta unita. Rara. Unica. Calze antiscivolo Disney. Una coperta con cani da caccia in posizione, a supporto della spalle.


E' giunto il freddo. Il momento del letargo, dove tutti coloro che raggiunto un certo grado di conoscenza del partner, si lasciano andare alla loro vera natura animale. Quella dell'orso. Ed è così che tra una stanchezza generale, dopo una giornata di lavoro e sistemata la prole a letto, possono lasciarsi andare alla proprie passioni serali: addormentarsi sul divano, con la televisione di sottofondo e soprattutto nel proprio amato abbigliamento.


Abbigliamento che spesso è tramandato di anno in anno, come sante reliquie, alle quali non si può fare a meno. Poco importa se a stento la grafica sulla maglietta si legge ancora oppure c'è da inserire l'ennesima toppa sulla manica destra della felpa.


D'altronde si sa... l'amore è cieco (o comunque poco incline alla moda).


Ma aspettiamo la prossima primavera, perché lì la musica sarà completamente diversa. Forse.

mercoledì 4 marzo 2009

Residui di Natale, ma con Passione!

Quando ho ricevuto l'invito ero molto incerto se andare.
Vedere un plastico natalizio con la riproduzione di un ambiente tipicamente invernale i primi di marzo, non mi sembrava il caso.
Però conosco la passione che muove Paolo nel realizzare queste scenografie e in fondo era l'ultimo giorno prima che venisse smontato il tutto.

Sono le 18.10 circa quando arrivo a casa sua. Entro e vengo immediatamente proiettato in un'altra dimensione. Le stanze non sono illuminate, ma in fondo al corridoio scorcio un alone di luce. Due passi e sono davanti ad uno spettacolo di colori e suoni. In meno di 2 metri, ritrovo minuziosamente ricostruito un piccolo paese imbiancato riconducibile ad ambientazioni austro-ungariche con influenze del nord Europa.

E' tremendamente bello e per un attimo vengo rapito da questa visione come fossi un bambino.
Tutto è stato studiato nei minimi particolari. La biblioteca, la caserma dei pompieri, il salone da ballo, la chiesa. Poi la piazzetta con i bimbi che pattino sulla pista da ghiaccio. In fondo il laghetto con il pescatore trafelato nella sua attività e poi, poco più in là, la parte montana con le persone che scendono con gli slittini.
Mi fermo qui, perché sarebbe riduttiva la mia descrizione con tanta minuzia di particolari.

Ma soprattutto è bello vedere la gioia con la quale Paolo descrive il suo lavoro. Le sue parole sembrano note musicali e i suoi occhi luccicano di felicità.

Bravo Paolo, anche se mi hai riportato in un freddo inverno dal quale cerco di sfuggire, il tuo entusiasmo mi ha riscaldato l'anima.