Si tratta di guardare le luci che escono dalle abitazioni e farsi trasportare. Nel senso di lasciare che la fantasia faccia il suo corso ed immaginare chi ci possa essere in quella casa, cosa starà facendo, pensando, sognando.
E' un esercizio che si può fare in vari momenti della giornata e in diverse circostanze. E' piacevole all'imbrunire, su una strada di campagna con poche abitazioni. E' altrettanto bello al mattino presto, su una strada trafficata andando al lavoro nei rigidi inverni del nord, quando la luce esterna stenta a prendere intensità soffocata dalla nebbia.
Un aneddoto su tutti da bimbo, quando si è obbligati a stare dietro nei viaggi in macchina e non avendo l'impegno della guida. Potevo anche ruotare la testa per vedere da diverse angolazioni le luci che fuoriuscivano da una casa che incontravamo sempre nei nostri viaggi, perché vicina alla nostra abitazione.
Per me non era una semplice casa, era un castello e dalle luci suffuse che uscivano dalle finestre, nella mia mente mi faceva pensare che fosse abitata da re, regine, streghe e maghi.
Peccato che molti anni dopo, raggiunta l'età della ragione, mi comunicarono che era la casa di uno dei più grandi notai della zona. Sogno svanito, anche se non c'ero andato molto lontano.
1 commenti:
Anch'io posso condividere questa esperienza,la fantasia non ha limiti e dietro le luci delle case hanno preso forma i mondi piu' diversi...ed ogni finestra una nuova avventura!!!
Elena
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