mercoledì 18 febbraio 2009

Il passaggio a livello

Le sbarre si erano appena abbassate. Non avevo fretta e una pausa ci poteva stare.

Oggigiorno siamo così talmente poco abituati a stare da soli, in silenzio, ad avere del tempo a disposizione e non far nulla senza farsi prendere dai rimorsi di una società che ci vuole in continuo e veloce movimento.

In questa strada secondaria sembrava che il tempo avesse ritrovato il suo giusto equilibrio. Fuori la campagna, con le sue corti rurali e gli immensi campi ricoperti di brina. Dentro, in macchina, io con i miei pensieri e il battito cardiaco rallentato.

Una situazione tanto piacevole quanto inusuale. Nella rincorsa alla giornata, difficilmente mi ritrovo a fermarmi ai box e guardare gli altri correre. Ma in questa circostanza era bello fare da spettatori.

Forse passarono solo cinque minuti prima che si rialzassero le sbarre, ma poco importa. In quel momento non contava più la nostra misurazione del tempo. Bastava quel senso di benessere che avevo provato e niente più.

Ripresi il mio cammino, consapevole che non dovevo aspettare un altro passaggio a livello per prendermi il tempo nella vita. Sarebbe stato un atto naturale, dovuto e necessario.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero siamo sempre tutti in perenne corsa...ma ci ricordiamo di dedicare il giusto tempo alle cose davvero importanti? By Adè

Anonimo ha detto...

Non dirlo a me che abito a 20 metri da un passaggio a livello!

ciao m____s

Anonimo ha detto...

La vita non è più abituta a lasciarci il tempo di gustarci le cose. Solo da un po' più di un anno a questa parte mi sto accorgendo che è bello riappropriarsi del proprio tempo... E' il lavoro che ci detta il ritmo e noi dobbiamo adeguarci!
Andrew

Anonimo ha detto...

io mi ricordo all'università quando bloccavi la tv sul festival di sanremo !!! mah ora come fai ??
Gianfranco