Sarà che a me piace fare i regali d'impulso. Vedo qualcosa d'interessante che associo immediatamente ad una specifica persona, scatta l'acquisto e la consegna a prescindere che ci siano ricorrenze particolari.
Fare un regalo è un po' come testare il livello di conoscenza che si ha di quella persona. Quanto veramente ne sappiamo dei suoi gusti, delle sue abitudini, dei suoi interessi.
Poi c'è un altro problema. Il regalo secondo me deve piacere anche a chi lo fa. Può il festeggiato essere un appassionato di romanzi polizieschi, ma se voi li detestate, diventa ardua la scelta.
Come è problematico quando qualcuno è collezionista di qualcosa. Qui il rischio è duplice. Il primo è che abbia già quello che volete prendergli. Secondo, è che il malcapitato rimpianga il giorno che ha esternato la sua passione, visto che da allora riceve solo ed esclusivamente regali in tono.
Forse il regalo ideale è quello inaspettato. Qualcosa di nuovo e originale per chi lo riceve. Che rispecchi sicuramente i suoi gusti, ma che allo stesso tempo trasferisca una traccia simbolica della persona che glielo ha regalato.
E' per questo che i regali più belli che ho ricevuto sono legati a dischi di autori o generi che non conoscevo. Proprio così, scoperte musicali, che irrimediabilmente assocerò per sempre alla persona che me le ha regalate.
3 commenti:
anche a me i regali piace quasi più farli che riceverli...by adè
Andrea! le ho preso per Adele un fcncpdvvnv e del fnfv nfgc per dvvbcvv al fine di ghmtbmngihhg capito?
Ok capito! ma non dirglielo
curiosa!
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