mercoledì 2 settembre 2009

Sao, l'angelo custode del Palazzo - Parte seconda


Leggi la parte prima

ILBETTA: “Sao penso che nemmeno il grande produttore Dino De Laurentis abbia tante foto con altrettante celebrità del cinema. Cosa rappresentano per te questi scatti?”
Sao: “Ricordi, piacevoli momenti. Sai avere la possibilità di incontrare personaggi che fino al giorno prima hai visto solo sul grande schermo è qualcosa di magico. Poi se hai la fortuna, come me, di toccare con mano i tuoi attori preferiti le emozioni sono molto forti. Su tutti troneggiano e sono ancora vive le sensazioni provate di fronte al grande Robert De Niro e l’incontro con Martin Scorsese, uno dei registi che apprezzo di più.”

ILBETTA: “A proposito di ricordi, tu praticamente sei figlio di questo Palazzo, che cosa, quali situazioni, rimarranno per sempre fissati nella tua memoria? C’è qualche aneddoto, anche parallelo alla Mostra del Cinema, che ci puoi raccontare?”
Sao: “La grande tribù della Mostra del Cinema arriva già a luglio. Sono tutti gli operai, gli allestitori, le manovalanze che devono preparare il grande evento, ma soprattutto è un gruppo di amici. Già perché alla fine ti ritrovi a vivere per un paio di mesi a stretto contatto con loro e posso garantirti che sono delle persone squisite, con alcune delle quali si è instaurato un rapporto consolidato. In particolar modo ricordo quando ero bambino, che ero un po’ la loro mascotte. Mi facevano giocare. Guardia e ladri tra i cunicoli del Palazzo usando gli allestimenti come le scenografie dei miei giochi di fantasia. L’importante era il lasciapassare – sono il figlio di Gildo – frase che sistematicamente sbagliavo dicendo – sono il papà di Gildo – il che spesso creava un po’ di confusione.”

ILBETTA: “Addentrandoci nel cinema, da questo osservatorio privilegiato che è il tuo, secondo te si può ancora parlare di divismo, oppure la mediocrità degli attuali attori, non permette loro atteggiamenti quasi naturali adottati da star nel passato?”
Sao: “E’ il contrario di una volta. Oggi si atteggia a divo anche chi non ha fatto nessuna scuola di recitazione. Spesso e volentieri ci troviamo di fronte a delle meteore. Starlette, che dopo un improvviso picco di notorietà, affondano con tutti i propri limiti artistici. Comunque non facciamo di tutta un’erba un fascio, c’è ancora qualcuno di molto bravo. Per rimanere in Italia, Giovanna Mezzogiorno e Pierfrancesco Favino, sono due ottimi esempi.”

ILBETTA: “Qual è l’edizione della Mostra del Cinema che hai maggiormente amato e per quali motivi?”
Sao: “Sicuramente quella del ’79. L’ultima di mio padre. Poi è quella che rappresenta la rinascita della Mostra del Cinema, dopo il periodo della contestazione. E’ stata quella della ripresa a tutti gli effetti di questa meravigliosa manifestazione, grazie al direttore dell’epoca Carlo Lizzani.”

(nella foto da sinistra Martin Scorsese, Robert De Niro e Roberto Saoner - notare la somiglianza tra l'espressione di De Niro e quella di Sao N.D.R.)


1 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè Sao l'arte ce l'ha nel sangue!!!! ;)