Bagaglio a mano

Tempo addietro avevo accennato alla teoria del tetris adottata per sistemare le valigie nel bagagliaio della macchina prima della partenza per le vacanze.

In un problema analogo, anche se di dimensioni più ridotte, sono incorso nella preparazione di una valigia da portare a mano in aereo. Partendo dal presupposto che se è possibile è meglio evitare d'imbarcare il bagaglio nella stiva, evitando così la lotteria del ritiro tra sparizioni e danneggiamenti di varia natura, quando le circostanze lo permettono - viaggio breve, un fine settimana - vediamo come adoperarsi per la preparazione di un bagaglio a mano.

Naturalmente la valigia non deve essere eccessivamente grande. Indicativamente si parla di dimensioni che si aggirano attorno ai 55x40x20 cm, insomma una piccola trolley per intenderci. Poi c'è il problema del peso. A discrezione della compagnia, di norma si va da un minimo di cinque ad un massimo di dieci chili.

Detto questo ecco a ritrovarmi alle undici di sera nel soggiorno di casa illuminato a giorno a disquisire se togliere una coppia di calzini a favore di un boxer oppure eliminare un paio di t-shirt per introdurre il maglioncino più pesante visto il cambio stagione. Naturalmente tutte queste prove e combinazioni varie, sono verificate dalla bilancia pesapersone, rispolverata per l'occasione e spendidamente tarata utilizzando la figlia minore prima di portarla a letto, come peso prova.

Tralascio i liquidi. Troppe boccettine per pochi contenuti. Mente locale finale per riepilogare di non aver lasciato nulla di fondamentale a casa. Chiusura ermetica della valigia ed infine sguardo compiaciuto per l'ottimo lavoro fatto: 4,970 Kg.

Con la coscienza a posto e stanco quanto basta, mi accingo ad andare a letto consapevole dell'alzataccia dell'indomani.

"... caro ti sei ricordato di mettere in valigia il tuo pigiama preferito?"

Apriti cielo, confidiamo nel calore della Spagna, visto che dovrò dormire solo in mutande e calzettoni.