giovedì 1 luglio 2010

Cristiana e Antonio: due "strani" architetti - Parte terza

Antonio Girardi e Cristiana Favretto, fondatori di studiomobile



ILBETTA: “Sentendo parlare voi, colgo che prendete spunto per i vostri progetti da situazioni diverse. Mi sembrate, per utilizzare un termine a me caro, quasi degli innovatori. Ma allora qual è la figura dell’architetto oggi? Quali sono gli elementi di diversità che l’architettura deve adottare rispetto al passato?”

Antonio: “Un architetto dovrebbe studiare come si evolvono le esigenze della società e contribuire a dar loro forma. Alcune grandi architetture del passato hanno contribuito a prefigurare una alternativa concreta ad un modo di vivere. E i temi su cui l’architetto può lavorare sono moltissimi. Soprattutto adesso che la tecnologia avanzata viene impiegata in tutti i campi.”

Cristiana: “L’architettura è una disciplina molto complessa perché sottintende la gestione di un grande sapere. Gli architetti che più amiamo, conoscevano profondamente la società e ciò che essa produceva ovvero avanguardie artistiche, correnti letterarie, musica, tecnica, filosofia ecc. Se penso a grandi architetti come come Buckminster Fuller, Mies Van der Rohe e molti altri vedo personalità che hanno gestito un sapere grande ed hanno saputo tradurlo nel loro tempo, il loro zeitgeist! Hanno saputo fare una ricerca encomiabile, grazie alla loro capacità di percorrere le arti e le tecniche. Oggi questa capacità è ancora più importante in un periodo storico in cui, per dirla alla Yves Michaud, stiamo vivendo un “vaporarizzazione” delle arti e delle discipline. Mai come in questo ultimo decennio abbiamo visto un invasione tra le varie discipline, i confini tra di esse diventati ormai gassosi, fecondandosi le une con le altre.


ILBETTA: “L’architettura come altre discipline risente a mio avviso anche di alcune “mode”. Ora si cavalca l’ecosostenibile, il green, ma tanti dei progetti che vengono presentati mancano di spessore. Cosa vuol dire per voi andare in profondità delle cose?”

Antonio: “E’ vero. La sostenibilità è diventata un’etichetta appiccicata sopra a molti prodotti. Anche se molte volte viene usato in maniera superficiale, soprattutto dagli architetti. Viene messo l’accento su materiali biocompatibili e efficienza energetica, che sono solo fattori di un paradigma più complesso che comprende anche equità sociale e condizioni economiche.”

Cristiana: “Il nostro approccio è del tutto diverso. Più a trecentosessanta gradi, a tutto tondo. Cerchiamo di tenere conto di più fattori possibili quando progettiamo. E’ più complicato, ma anche molto più divertente.”


ILBETTA: “Ma qual è il vostro sogno nel cassetto? Cos’è che ambireste a costruire?”

Antonio: “La Biblioteca di Babele, come nel racconto di Borges.”

Cristiana: “Vorrei aver progettato La Ville spatiale di Yona Friedman


Mentre rispondono alle mie domande, non posso non considerare che Cristiana e Antonio non solo sono colleghi, ma sono anche una coppia nella vita di tutti i giorni. Questo aspetto mi affascina molto, perché faccio sempre fatica a comprendere completamente come si possa lavorare e vivere con la stessa persona. Ho sempre la sensazione che una delle due dimensioni possa prevaricare l’altra mettendola a rischio.


ILBETTA: “Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di lavorare oltre che vivere insieme?”

Antonio: “Svantaggi? Cristiana è la persona con cui è stato più facile e stimolante collaborare!”

Cristiana: “Non ci sono grossi svantaggi soprattutto quando il lavoro sconfina nelle tue passioni e nel tuo quotidiano. Sarebbe difficile per entrambi non coinvolgersi reciprocamente in qualcosa che ci appassiona. Non ci spaventano gli svantaggi. Mi hanno sempre affascinato le storie di grandi coppie che hanno condiviso la vita oltre al lavoro, come gli Smithson, Jean Claude e Christo, gli Eames, Sartre e la Beauvoir.”


ILBETTA: “Dai prima di lasciarci, siete stati a Milano all'ultima edizione del Design Week, chi di voi ha voglia di raccontarmi com’è andata?”

Cristiana: “E’ stato molto interessante. Milano in questi giorni concentra molte attività interessanti, diventa occasione di vedere vecchi amici e fare nuove conoscenze. Noi abbiamo esposto a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia, in una mostra chiamata Well Tech che indagava il tema della creatività e dell’innovazione, con progettisti da tutto il mondo. Un ottima occasione per fare network.”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

God save the super-stars ... un grosso in bocca al lupo Cri e Antonio... a prestissimo su qualche altro grande schermo ;))

Anonimo ha detto...

Credo fermamente che il vostro cammino sarà intenso ma ricchissimo di soddisfazioni e momenti di gloria.... Bravi ragazzi e infiniti auguri!!! ciao ciao