mercoledì 13 ottobre 2010

La stanza dei ricordi

Era la preferita. Sarà che erano poche. Dieci per la precisione. Sarà che era l'unica che affacciava sul giardino dei ciliegi. O forse sarà stato solo per il suo nome: memory. Comunque sia era la stanza nella quale tutti volevano soggiornare.


La locanda era gradevole. Era stata una delle prime ad aprire in quella zona. Ad ovest il mare. Ad est le colline. Gli ospiti erano per lo più viaggiatori. Mercanti d'oriente. Nobili d'oltralpe. Alcuni arrivavano accompagnati. Altri speravano d'incontrare compagnia.


Si fermavano tre, massimo quattro giorni. Il tempo necessario per riposare, per sistemare alcuni affari, per poi ripartire. Quella sosta rappresentava solo una tappa, non certo l'arrivo. Ed era proprio in quella stanza che lasciavano però traccia del loro passaggio. 


Il profumo della loro presenza. Impronte della loro esistenza. Di tutto ciò un unico testimone, memory. Con il suo pavimento calpestato. Con le sue lenzuola stropicciate. Con le sue mura impregnate di ricordi. 


Era notte quando vedeva il viandante perdersi nei sogni delle sue speranze. Era giorno quando lo ritrovava sveglio di fronte alla propria vita. Ogni ospite lasciava qualcosa di sé. Confessava le proprie debolezze. Esternava le proprie incerte sicurezze. E lei ascoltava. Raccoglieva questi frammenti di vita. Non giudicava. Nemmeno consigliava. Si limitava a custodire fedelmente segreti, che difficilmente sarebbero stati compresi da altre persone.


Poi un giorno la locanda venne chiusa. L'edificio venne abbattuto e con esso la storia di tanti viaggiatori scomparve. Dopo qualche tempo tra le macerie venne ritrovato un pezzo di carta da parati. Sul colore sbiadito una piccola scritta a mano. "A memory che ci ha fatto sentire più vicini alle nostre dimore... più vicini al nostro cuore".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo.....by a

Anonimo ha detto...

Che emozioni e sensazioni forti che questo racconto riesce a trasmettere!!! Bravissimo... ciao sister