mercoledì 2 marzo 2011

Mentre il vento soffia

Il vento soffiava con particolare intensità. I panni stesi si erano dispersi anche oltre il giardino. Le tapparelle sbattevano violentemente sugli infissi, innescando un ritmo sonoro sincopato. Gli alberi, da come muovevano i rami, sembravano essere animati. Il rumore delle folate era così forte da incutere paura.


In tutto questo movimento accelerato, lui era in casa nella più completa indifferenza. In piedi davanti alla finestra a guardare fuori. Più cercava di guardare cosa succedeva all'esterno, più si fissava sulla sua immagine riflessa nel vetro. 


La contrapposizione era evidente. Lui stanco. Immobile. In balia dei propri vecchi pensieri. Fuori una vera e propria rivoluzione. La staticità di un uomo e il dinamismo della natura. 


Si era arreso agli anni che avanzavano. Anzi, forse si era già arreso molto prima. L'elemento anagrafico era un giustificativo. Lo aveva utilizzato ancor prima che qualche ragazzino gli avesse dato del lei.


Aveva desiderato così tanto stare tranquillo, che il desiderio si era realizzato. Nei peggiori dei modi però. Togliendoli l'energia, ma lasciandogli i rimpianti. Ora che avrebbe potuto godere del suo riposo, si accorgeva che non era quello che voleva. 


Quello che voleva era passato, veloce come il vento che là fuori soffiava.


Ad un tratto scorse un uccello che nonostante le condizioni era nel cielo a volare. Battagliava con il vento. Lo raggirava. Ne faceva un suo prezioso alleato, sfruttandone la spinta. Mentre il vento soffiava, lui continuava a volare.


Incantato da questa visione prese il suo cappello verde. Indossò il cappotto che i nipoti gli avevano regalato al compleanno e con il bastone nella mano destra, si lasciò la porta di casa alle spalle. 


Era giunto il momento. Il momento di vivere veramente.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Un momento di forte solitudine e infinita malinconia... e poi come per magia, mentre il vento soffia impetuoso, nuova rinascita alla vita... Splendido!!! ciao