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mercoledì 13 giugno 2012

Una danza oltre la tenda

Dall'interno appariva come un gioco di ombre cinesi. I movimenti ritmici avvistati su quella tenda tirata rendeva tutto più romantico. Non sembravano rami di un albero indispettiti dal vento, ma una danza gioiosa di un essere vivente.


A poco importava che avesse tante braccia e molte gambe, non sarebbe stato certamente quello ad incutere paure prive di fondamento. Semmai era proprio quella strana forma a renderlo misteriosamente affascinante. Più il vento si alzava più le sue movenze erano perfette. Anche la luce del lampione là fuori sembrava piuttosto compiaciuta. Forse perché soddisfatta del suo contributo, più facilmente perché anch'essa aveva intuito la bellezza di quei gesti.


Intanto l'esibizione andava lentamente a concludersi. Anche il finale era degno di un tale spettacolo. Movenze che diminuivano d'intensità senza perdere la magia di un'esibizione irripetibile. Ed ecco che mentre il vento staccava la musica, una flessione in avanti richiamava un vero e proprio inchino.


Questo era il vero volto di una natura amica.

giovedì 12 aprile 2012

Carezze d'aria

Certo che quel vento aveva qualcosa di particolare. Si gettava sui corpi delle persone come una magica energia. Ne rendeva i movimenti morbidi. Faceva apparire sinuosi, semplici goffi gesti. 


Accarezzando il terreno depositava germogli di vitalità. Riprendendo il suo volo verso il cielo spazzava via pensieri di intensa complicanza. In questo suo continuo alzarsi e scendere innescava ritmi sonori piacevoli. Come una fisarmonica ad ogni passaggio faceva scaturire una nota. 


Gli sguardi sorpresi dei passanti assumevano pian piano un tono di compiacimento. Non riuscivano ancora a definire cosa stesse succedendo, ma in loro non c'era paura. Solo un sentimento di profonda serenità.


Anche l'aquilone di un innocente bambino, dopo un inizio di mancanza di controllo, disegnava nell'aria forme mai viste. Il suo danzare da un punto all'altro regalava una nuova forma d'arte.


Era un risveglio. Totale. Globale. In grado di rendere reale tutto ciò che sembrava impossibile. Era uno slancio verso il futuro. O forse solamente un ritorno alle proprie origini.


Intanto continuava a soffiare.

giovedì 22 marzo 2012

La ballata dei panni appesi

Sono come bandiere. Colori accostati dalla fantasia dell'interprete, anche se la casualità è sempre presente. Stesi all'ingiù reinterpretano forme a loro inconsuete. Maniche che si spingono a terra. Pantaloni sgambettanti e maglie rigirate. 


Nell'attesa del vento aspettano rigorosamente in fila. Ma appena arriva iniziano a danzare sui quei fili alti da terra. Anche le lenzuola più ingombranti ondeggiano leggiadre nell'aria. Inesauribili movimenti finché la quiete non torna a prenderne possesso. 


Ma è il sole il più grande alleato. Con il suo calore li scalda, fino a toglierne tutta quell'acqua che un elettrodomestico o una mano sapiente aveva a loro per un po' prestato. Nemmeno le nubi possono rappresentare una minaccia, quando oramai asciutti se ne tornano nella loro casa.


Però finché nessuno li raccoglierà, loro continueranno a dominare una porzione di questa nuova realtà. Una realtà che li vuol vedere liberi per un momento, senza nessun dovere. Coprire, imbellire e ben proteggere hanno già fatto, per questo ora si trovano appesi così in alto. A fargli compagnia solo coppie di mollette, che le sostengono con forza, chiacchierando allegramente.

martedì 31 maggio 2011

Qualcosa è cambiato

C'è un vento che sta spazzando via le nubi. Un vento che accarezza il tramonto di una sera di primavera. Un vento che in diversi modi hanno cercato di fermare. Parole spigolose gli sono state gettate contro. Quelle stesse parole, lui con fermezza, le ha riconsegnate ai destinatari. Come in un emblematico paradosso, più erano i tentativi per fermarlo, più pacificamente si alimentava.

E' un vento che ha fatto tremare gli arroganti. Rattristare i furbi. Indignare i superbi.

Il suo arrivo ha fatto intravedere una nuova luce. Svegliato chi si era da troppo addormentato e fornito una nuova speranza a chi non più credeva.

Che sia l'alba di un nuovo Rinascimento? Troppo presto per dirlo. Troppo tardi per non augurarselo.

Comunque sia qualcosa è cambiato. Ora basta proclami. Al lavoro, c'è tanto da fare. Molto da ricostruire. Ancor di più da innovare.

Niente scherzi. Le barzellette lasciamole a chi le sa raccontare. Siamo tutti sotto esame. Entusiasmo e determinazione. Per non far sì che questo vento sia stato solo una parentesi. 

E' un vento. Un vento di fine maggio.

mercoledì 2 marzo 2011

Mentre il vento soffia

Il vento soffiava con particolare intensità. I panni stesi si erano dispersi anche oltre il giardino. Le tapparelle sbattevano violentemente sugli infissi, innescando un ritmo sonoro sincopato. Gli alberi, da come muovevano i rami, sembravano essere animati. Il rumore delle folate era così forte da incutere paura.


In tutto questo movimento accelerato, lui era in casa nella più completa indifferenza. In piedi davanti alla finestra a guardare fuori. Più cercava di guardare cosa succedeva all'esterno, più si fissava sulla sua immagine riflessa nel vetro. 


La contrapposizione era evidente. Lui stanco. Immobile. In balia dei propri vecchi pensieri. Fuori una vera e propria rivoluzione. La staticità di un uomo e il dinamismo della natura. 


Si era arreso agli anni che avanzavano. Anzi, forse si era già arreso molto prima. L'elemento anagrafico era un giustificativo. Lo aveva utilizzato ancor prima che qualche ragazzino gli avesse dato del lei.


Aveva desiderato così tanto stare tranquillo, che il desiderio si era realizzato. Nei peggiori dei modi però. Togliendoli l'energia, ma lasciandogli i rimpianti. Ora che avrebbe potuto godere del suo riposo, si accorgeva che non era quello che voleva. 


Quello che voleva era passato, veloce come il vento che là fuori soffiava.


Ad un tratto scorse un uccello che nonostante le condizioni era nel cielo a volare. Battagliava con il vento. Lo raggirava. Ne faceva un suo prezioso alleato, sfruttandone la spinta. Mentre il vento soffiava, lui continuava a volare.


Incantato da questa visione prese il suo cappello verde. Indossò il cappotto che i nipoti gli avevano regalato al compleanno e con il bastone nella mano destra, si lasciò la porta di casa alle spalle. 


Era giunto il momento. Il momento di vivere veramente.

mercoledì 4 novembre 2009

Allarme acqua alta

Vento, presente.
Pioggia pure.
Previsioni maree confermate.
Squarcio delle sirene in piena notte, udito.

Non manca nulla e il livello dell'acqua inizia ad alzarsi. La punta massima dovrebbe arrivare attorno ai 110 cm. Domani idem. Dopo domani ancor peggio. Diciamo che per l'intera settimana ci sarà da divertirsi.

Un rituale ormai consolidato. Stivali alti da pescatore preparati. Ripasso mentale, delle strade alternative per raggiungere i luoghi di destinazione, fatto. Se non fosse per i danni che sistematicamente provocano le maree eccezionali, il tutto potrebbe avere un suo fascino. Non per altro durante queste giornate s'incontrano turisti eccitati come se fossero all'Acquafan di Riccione. Anche per qualche giovane locale può essere fonte di giovamento, qualora l'audacia lo porti con gesti di antica cavalleria a portare in salvo qualche giovane donna, che nell'impossibilità di affondare le proprie decoltè con il tacco, gli si aggrappa sulla schiena per traghettare da una calle ad un'altra, nei punti più impervi.

Resta il fatto comunque, che in questi giorni la vita in laguna già di per sé atipica, raggiunge la sua massima espressione di unicità.
Per fortuna "a breve" il M.O.S.E ci salverà e tutto questo sarà solo un ricordo per i nostri figli. Nel frattempo proporrei solo di sostituire l'angosciante sirena che segnala il fenomeno dell'acqua alta, attualmente più assimilabile con quella degli attacchi dei bombardiere durante la seconda guerra mondiale, con qualcosa di più orecchiabile, non so, Un profumo di mare cantata da Little Tony nella sigla di Love Boat di parecchi anni fa non sarebbe male.
Che dite?