martedì 12 aprile 2011

L'uomo dello spazio

"Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini".


Era il 12 aprile del 1961 e per la prima volta un uomo guardava il nostro pianeta dall'immensità dello spazio. Lui era Yuri Gagarin e quel giorno in meno di un'ora e mezza, a bordo della navicella Vostok, fece il giro dell'orbita terrestre.


Chissà cosa rispondeva Gagarin da bambino quando gli chiedevano "cosa vuoi fare da grande?". E' il sogno che si realizza. Viaggiare nello spazio. Andare oltre i confini terresti. I limiti terreni. Ma soprattutto rimanere sbalorditi di tanta bellezza.


La bellezza di un pianeta che dall'alto, da lassù appare in tutta la sua magnificenza. Un tutt'uno. Dove scompaiono tutte le divisioni geografiche, culturali, politiche e sociali. Un pianeta. Una natura. Un essere umano.


Come quando si cambia angolazione. Basta spostarsi di un po' per avere una visione differente delle cose. Dove decadono finte diversità ed emergono valori unici. Come quello della vita. 


E' un viaggio che dovremo simulare spesso. Di fronte a certi accadimenti. A situazioni che sembrano trovare risposte improprie. Inopportune. Prive di quella visione d'insieme. Svuotate della loro propensione alla vita appunto.


Un viaggio nel lontano spazio per vedere da vicino la nostra esistenza. Questo credo che sia l'augurio più adatto per una ricorrenza che se per alcuni aspetti ha cambiato la storia, non è riuscita però a cambiare l'animo umano.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Una visione della vita reale con una splendida metafora...bella,molto bella!!!